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Benevento – Chi e perché ha voluto che fallisse l’Amts? Per quali fini è stata bloccata l’attività dell’azienda dei trasporti locali che si sta risanando ed ancora oggi è in attivo? Sono queste le domande che agitano l’ex Presidente Mirko Francesca, da qualche ora scagionato – perché il fatto non sussiste – dall’accusa di bancarotta. 

“Avevamo quattro capi di imputazione solo noi del CDA” – spiega, “I presunti reati erano di bancarotta fraudolenta, bancarotta documentata, falso in bilancio, falsificazione delle scritture contabili. Avevano messo, insomma, di tutto e di più. Noi, invece, pensavamo solo ed esclusivamente al risanamento di un’azienda storica”, ha puntualizzato Francesca, che ha polemicamente aggiunto: “Abbiamo dovuto lottare contro tutto e tutti. Nessuno si è mai soffermato sulla nostra azione di risanamento. Non c’era nulla di strano nell’aver fatto un lavoro importante, a cui ci eravamo dedicati per anni, portando un’azienda storicamente in negativo ad avere un po’ di ossigeno, quindi con un bilancio finalmente in attivo”.

L’orgoglio per quel risultato si aggiunge alla soddisfazione per la decisione del Gup, rispetto alla quale questo il commento di Francesca: “E’ stata un sollievo, abbiamo sempre avuto fiducia nella Magistratura perché la verità viene sempre fuori”. Francesca sembra un fiume in piena e aggiunge “Adesso si pone un problema: perché è stata fatta fallire questa azienda se non c’è nulla?  Come mai il Comune non si è opposto? Abbiamo ‘pagato’ il cambio di amministrazione, con la nuova, quella di Mastella, che ha pensato solo ed esclusivamente a non avere problemi. E’ stato nominato un Cda e non so il perché, l’Amts è un’azienda ancora attiva come si può evincere dalle visure alla Camera di Commercio”.  Infine, Francesca ha fatto il punto sul futuro sviluppo della sua vicenda processuale: “Siamo contenti per la decisione del GUP, ma dovremo andarci a difendere su due capi di imputazione di ‘contorno’, l’importante è che i reati che hanno causato il fallimento siano stati ampiamente chiusi”.