Il 22 settembre scorso il sindaco Mastella dalla sua pagina Facebook annunciò trionfante: “A Benevento sorgerà il più grande campo da golf del Mezzogiorno d’Italia: un risultato di cui vado particolarmente orgoglioso. […] Per la fine di ottobre è prevista la conferenza di servizi e, subito dopo, ci sarà il passaggio in Consiglio comunale per la ratifica. […] Una grande opportunità di crescita occupazionale e di sviluppo, una boccata d’ossigeno per Benevento che arriva in una fase di grave recessione economica nazionale”
Mastella, però non si limitò ad annunciare la presentazione del progetto e rivendicò addirittura il suo ruolo di registra. Infatti, aggiunse: “Voglio ringraziare la parte privata dell’iniziativa per aver accolto la mia proposta di cooperazione per lo sviluppo della nostra città: l’Istituto per il Credito Sportivo, la piattaforma di advisory dell’ICS e l’assessorato all’Urbanistica della Regione Campania per il supporto tecnico e l’attuazione del progetto”
Dopo sette mesi da quell’annuncio, la conferenza di servizio ancora non c’è stata perché sono state necessarie alcune integrazioni al progetto che, sulla carta, prevede un investimento privato di circa 20 milioni di euro in parte coperti da contributi pubblici, il primo di cinque milioni da parte del Credito Sportivo, ed è controversa la legittimità della variante urbanistica.
Il Campo da Golf con strutture ricettive dovrebbe sorgere su 900.000 metri quadrati di terreni attualmente agricoli (zone E1, E2, E3) tra le contrade Capodimonte e Cretarossa ma la società proponente, Antum Immobiliare srl, di cui in seguito parleremo, ha presentato la richiesta di variante solo per 320.000 metri quadrati di suolo da destinare ad attività turistiche zona D3 e ritiene che non sia necessaria la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) perché gli interventi edificatori sarebbero di scarsa entità.
Nella commissione consiliare all’Urbanistica la discussione è stata accesa e si è conclusa con il parere favorevole dei soli consiglieri di maggioranza, a seguito di una risposta scritta del dirigente del Settore Urbanistica, l’avv. Vincenzo Catalano, al consigliere di opposizione Angelo Miceli che aveva criticato la proposta di variante parziale perché prevede il campo da golf su terreni agricoli dove solo l’imprenditore agricolo può intervenire.
La risposta del dirigente Catalano è molto articolata ma assolutamente non condivisibile. Conviene trattarla schematicamente per argomenti.
Campo da Golf su suoli agricoli
Il Dirigente ritiene che il Campo da golf si può realizzare su suoli agricoli perché si tratta di “attività sportive e del tempo libero di limitato impatto”.
Invece, le Norme Tecniche di Attuazione del PUC, prevedono che nelle zone E1, E2, E3, si possono fare solo impianti sportivi a servizio delle residenze esistenti, “non comportanti volumetrie” e poi vengono elencati, non a mò di esempio, ma in modo puntuale quali sono gli impianti sportivi realizzabili: “campi polifunzionali tennis, calcetto, pallacanestro, pallavolo, bocce, piscine di contenute dimensioni”.
Come si può facilmente rilevare non ci sono i campi da golf realizzabili in area agricole perché il PUC prevede espressamente che tali tipi di impianti possono essere realizzati solo nelle zone F6 e D3.
Gli impianti sportivi realizzati in zona agricola dopo l’entrata in vigore del PUC, in conformità alla normativa su richiamata, sono tutti di modesta estensione, qualche centinaio di metri quadrati.
Significativa è nella norma su riportata l’indicazione di campi di calcetto e non campi di calcio, in quanto questi ultimi si ritengono troppo grandi per essere realizzati in zona agricola pur essendo di circa 6000 mq.
Il campo da golf in questione occupa l’intera area agricola disponibile estesa 59 Ha (590.000 mq). Se, poi, si rapporta all’intero intervento che riguarda circa 90 Ha, compreso la zona di cui si chiede la variazione in D3 e che, strumentalmente, si tengono separate per quanto attiene la destinazione urbanistica, la superficie che, di fatto, cambia destinazione da agricola in altre funzioni è, appunto di 90 Ha (900.000 mq) ovvero l’INTERA AREA DISPONIBILE.
Interventi solo da parte di imprenditori agricoli
Il Dirigente Catalano ritiene che “l’impianto sarà gestito da soggetto affiliato alla Federazione Sportiva. … In questo ambito è evidente che la previsione dei requisiti soggettivi degli imprenditori agricoli per la gestione degli impianti in zona agricola, non si applicherà all’impianto da golf realizzato sulla scorta di un Accordo di Programma intercorso con il Comune di Benevento”.
Per la verità non è previsto da nessuna norma che con l’Accordo di Programma si possa ovviare al requisito di Imprenditore Agricolo e si ricorda che anche le attività imprenditoriali, come gli “agriturismo”, citati da Catalano, possono essere autorizzati solo nel caso in cui sia già esistente un’azienda agricola condotta da un Imprenditore Agricolo a titolo principale.
Altri aspetti rilevanti della relazione di Vincenzo Catalano saranno oggetto di successivi interventi ma l’amministrazione Mastella dovrebbe verificare, prima del Consiglio Comunale fissato per il 28 aprile, la necessità o quanto meno la opportunità dell’astensione di tale dirigente in questo procedimento.
Infatti, egli ha redatto e firmato il parere favorevole al Consiglio Comunale sul progetto “Tierra Samnium Golf Club” presentato dalla Antum Immobiliare srl ma nel consiglio sindacale di tale società c’è anche la sua consorte.
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”