Riceviamo e pubblichiamo la nota diramata da Altrabenevento sulle cause dell’alluvione che nel 2015 interessò la città e la provincia di Benevento.
Di seguito il testo:
L’Ente Idrico Campano ritiene che l’alluvione di ottobre 2015 fu causato dall’apertura incontrollata della Diga di Campolattaro. La dichiarazione che smentisce la società che gestisce l’invaso e la Procura della Repubblica, è contenuta nel Piano d’Ambito distrettuale sannita adottato ieri.
Il Comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano ieri 6 febbraio, ha preso atto che il Consiglio di Distretto Sannita ha adottato il Piano d’Ambito distrettuale ma precisa che lo stesso sarà valido dopo l’approvazione che seguirà alla Valutazione Ambientale Strategica e le osservazioni del pubblico.
Il consiglio di distretto presieduto dal coordinatore Pompilio Forgione, il 20 gennaio scorso, nella delibera n.1/2023 aveva precisato che per evitare i poteri sostitutivi da parte di Invitalia, “è opportuno procedere tempestivamente all’adozione del Piano d’Ambito distrettuale ponendo il medesimo come atto tecnico utile per la individuazione del Partener industriale della costituenda società e di prevedere che negli atti di gara sia esplicitamente richiesto l’impegno formale del gestore a recepire e fare proprie tutte le eventuali modifiche e/o integrazioni che si dovessero rendere necessarie per l’approvazione definitiva del Piano d’Ambito distrettuale.”
Insomma, Forgione e gli altri 22 componenti del consiglio sannita che il 20 gennaio hanno approvato quella delibera, ritenevano che la sola “adozione” del Piano fosse sufficiente per bandire la gara, ma il Comitato Esecutivo dell’EIC regionale non ha confermato questa decisione anche perché il presidente De Luca non riuscirà entro oggi, come stabilito per legge, a pubblicare il bando di gara per scegliere il privato che dovrebbe fare affari con la gestione dell’acqua nel Sannio.
Il Comitato esecutivo dell’EIC però ha sottolineato, anche per rispondere indirettamente alle critiche di Altra Benevento, che il Piano d’Ambito distrettuale sannita è “un importante strumento di programmazione” e che è stato redatto “con l’ausilio di sistemi informativi automatici e georefenziali che consentono continui aggiornamenti …”. Non dicono, però, il presidente Luca Mascolo e il direttore Vincenzo Belgiorno che quel “magnifico” documento di programmazione non è stato pubblicato all’albo di EIC e neppure inviato ai sindaci.
Altra Benevento che conosce quel documento di 751 pagine e lo ha pubblicato sul proprio sito, continua a segnalare vari errori anche nel calcolo delle presunte entrate e nella descrizione delle caratteristiche del territorio.
Ad esempio, a pag. 110 del paragrafo “Caratteristiche orografiche, idrologiche, morfologiche del territorio” si legge “Degni di nota sono anche i fenomeni alluvionali verificatisi nel 1999 nel Comune di Cervinara (nella valle Caudina in provincia di Benevento), ……………e l’alluvione del 15 ottobre 2015 a Benevento e nel Sannita, dove le abbondanti piogge hanno portato alla saturazione dei fiumi Calore, Sabato e Tammaro e all’apertura incontrollata della diga di Campolattaro, causando la morte di 5 persone e danni per oltre 120 milioni di euro”.
La notizia è clamorosa perché contenuta in un atto ufficiale dell’Ente Idrico.
Si impone quindi un chiarimento: hanno sbagliato ASEA, la società di gestione dell’invaso, e la Procura della Repubblica che esclusero “aperture incontrollate” della Diga tra le cause dell’alluvione, oppure sbagliano i tecnici e gli esperti dell’EIC che hanno redatto con strumenti moderni il magnifico Piano d’Ambito adottato da Pompilio Forgione ed altri 22 componenti del Consiglio di distretto sannita?