Gianni Alemanno ha passato la notte di Capodanno nel carcere romano di Rebibbia dopo essere stato raggiunto da un provvedimento di revoca dei servizi sociali che erano stati concessi dal tribunale di Sorveglianza. Tutto è ancora molto vago.
L’ex ministro dell’Agricoltura e sindaco di Roma deve scontare una condanna in via definitiva di un anno e 10 mesi per l’accusa di traffico di influenze illecite, aveva ottenuto di svolgere lavori socialmente utili presso il villaggio “Solidarietà e Speranza” di suor Paola D’Auria che opera per aiutare ragazze madri, famiglie disagiate e vittime di violenze. Aveva, inoltre, il divieto di uscire dalla sua abitazione prima delle 7 del mattino, rincasare entro le 21 e non accompagnarsi a pregiudicati.
Disposizioni che, secondo gli inquirenti, avrebbe invece violato. Da qui la decisione del giudice del tribunale di sorveglianza che ha revocato i benefici concessi.
Alemanno, che alle ultime elezioni europee ha fondato con Marco Rizzo il movimento ‘Indipendenza’ era atteso nel Sannio nella giornata di Sabato 4 Gennaio 2025, per una conferenza stampa con i riferimenti territoriali del movimento.
L’iniziativa, promossa dallo storico esponente della destra sannita Federico Paolucci, nasce per provare a catalizzare l’attenzione sulla questione delle ‘Aree interne, Autonomia differenziata e disagio sociale’ tematiche che sono all’ordine del giorno del dibattito politico.
Dal quartier generale del movimento ‘Indipendenza’ ancora non sono giunte comunicazioni ufficiali sull’iniziativa che a questo punto potrebbe diventare anche l’occasione per porre un’azione di solidarietà nei confronti del segretario nazionale Alemanno che, stando anche alle parole del compagno Marco Rizzo è vittima di “un accanimento esagerato per una persona non socialmente pericolosa”