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Andrea Agostinelli, ex allenatore del Benevento e prossimo collaboratore di Marcello Carli nell’area scouting, è intervenuto a Radio Marte nel corso della trasmissione Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni.
“L’esperienza con il Benevento è stata nuova visto che la Campania l’ho girata quasi tutta. È stata un’esperienza forte, perché quando sono arrivato c’era un po’ di devastazione mentale e pessimismo, e forse sono riuscito a ridare speranza in certi momenti a questa squadra che se l’è giocata con tutti. C’è stata una ripresa sotto il profilo dei numeri e dei gol. Sono stato anche premiato dalla gente di Benevento, che ringrazio, come ringrazio anche il presidente Vigorito che mi ha dato questa opportunità e mi ha fatto rimanere nell’organico della società”.
Il tecnico di Ancona, dopo la partenesi giallorossa, ha spostato l’obiettivo su Spalletti: “Il fatto di lasciare una squadra quando si vince non sempre è giusto. Molte volte un allenatore lascia perché sa che più di quello non si può fare. Date le pressioni di una città come Napoli, ricordo l’anno scorso Spalletti quante critiche ha ricevuto, forse ha avuto ragione a prendere un anno sabbatico”.
In ballo c’è un’eredità pesante: “Il prossimo allenatore del Napoli, intanto si dovrà fare il segno della croce perché arriva in una piazza dove è stato fatto un calcio stratosferico e vincente. Se sarà Italiano, devo dire che lui ha qualità e lo ha dimostrato in una piazza non facile come Firenze. Ha fatto cose che nessun altro allenatore ha fatto a Firenze, dimostrando di essere un allenatore importante. È giusto elogiare anche lo staff medico perché quando si vince bisogna dare merito a tutti. Non di meno allo scouting, straordinariamente importante per la riuscita di questi giocatori. Non credo che nel Napoli ci siano situazioni da migliorare. L’ho trovata una squadra perfetta come l’Atalanta di qualche anno fa con Gasperini, Papu Gomez e Ilicic. Non ho trovato un punto debole e credo che i numeri mi diano ragione. Se fossi io l’allenatore del Napoli vorrei che Osimhen non fosse mai ceduto”.