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Enzo Moscato, che era nato a Napoli il 20 aprile 1948, ed è stato un massimo esponente della nuova drammaturgia napoletana del dopo Eduardo De Filippo, è morto questa notte dopo una lunga malattia. Autore, regista e attore, aveva ambientato nei Quartieri Spagnoli che tanto amava, molti dei suoi drammi raccontando i disagi sociali di quegli abitanti con storie piene di vita, complesse, contraddittorie mai dritte. E’ considerato un grande del teatro, con testi coraggiosi, arcaici e moderni al tempo stesso. Scannasurice, Signurì signurì, Piece noire, Rasoi, Ragazze sole con qualche esperienza, Embargos, Luparella, Ritornanti, Toledo Suite: sono alcuni dei suoi lavori scritti, messi in scena e interpretati in quarant’anni di carriera. Dal 1990 era il direttore artistico della compagnia teatrale Enzo Moscato e ha anche ricoperto incarichi di direzione artistica per il Teatro Mercadante – Stabile di Napoli negli anni 2003-2006, per il Festival Internazionale di Teatro – Benevento Città Spettacolo negli anni 2007-2009. Ha frequentato anche il cinema, primo fra tutti Morte di un matematico napoletano di Mario Martone con cui ha avuto un grande sodalizio artistico. Tra i tanti riconoscimenti il Premio Idi 1988, Premio Ubu per il Teatro 1988 e 1994, Premio della Critica 1991, Premio Annibale Ruccello Positano 2003, Premio Benevento Città Spettacolo 2009, Premio Napoli Cultura 2013, Premio Ubu alla Carriera 2018, Premio Concetta Barra 2020.