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Assoluzione con formula piena perché “il fatto non sussiste”. È questo il verdetto del Tribunale di Campobasso che mette la parola fine a una vicenda giudiziaria complessa, nella quale A.R., 55 anni, un imprenditore beneventano era accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro sporco. Si chiude così un procedimento che aveva visto il coinvolgimento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. 

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe riciclato ingenti somme di denaro di provenienza illecita, favorendo il clan Mazzarella attraverso un sistema di intestazioni fittizie dietro compenso. Un quadro che aveva spinto la Procura a chiedere sei anni di reclusione nel processo celebrato con rito abbreviato. La difesa, guidata dall’avvocato Massimo Viscusi, ha però ribaltato la situazione. Con una lunga e articolata arringa, il legale ha smontato punto per punto il castello accusatorio, evidenziando l’assenza di prove concrete a sostegno dell’impianto investigativo. Il giudice ha accolto le tesi difensive, pronunciando un verdetto netto: assoluzione totale.