Di seguito la nota a firma del segretario generale Riccardo Feola, in merito all’accesso agli atti del concorso relativo all’assunzione di 3 istruttori di vigilanza.
I Consiglieri Comunali, dott. Francesco Farese e avv. Gerardo Giorgione, con l’unita nota prot. n. 129804 dell’11 Novembre u.s., hanno segnalato, al sottoscritto Segretario Generale, nonché al Prefetto, all’ANAC, alla Procura della Repubblica, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, l’avvenuto differimento, da parte della S.V., dell’accesso ad alcuni atti della procedura concorsuale in essere, per l’assunzione di n. 3 istruttori di vigilanza, alla conclusione del medesimo concorso.
Considerato che le doglianze contenute nella citata nota prot. n. 129804 dell’11 Novembre u.s., riguardanti il differimento dell’accesso, appaiono condivisibili e meritevoli di favorevole
accoglimento, si invita la S.V., nel rispetto delle prerogative che la legge riconosce ai Consiglieri Comunali e, anche, in considerazione delle recenti pronunce giurisprudenziali, a riscontrare, con immediatezza, la citata istanza di accesso, mediante il rilascio degli atti richiesti.
Si rappresenta, infine, che la S.V., all’atto del rilascio della documentazione, diversamente da quanto affermato nella nota di differimento dell’accesso prot. n. 128338 del 6.11.2024, non potrà opporre ai Consiglieri richiedenti la tutela della privacy dei candidati, in considerazione di quanto stabilito, da ultimo, dal TAR Latina, con la sentenza n. 352/2024, laddove, tra l’altro, si afferma che “..il consigliere che ottiene l’ostensione è comunque tenuto ad osservare il segreto nei casi previsti dalla legge, sì che non gli è opponibile neppure la tutela della riservatezza….”.
In merito alla stessa questione, riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Fioravante Bosco, ex-segretario generale della Uil di Benevento e già Comandante del Corpo di Polizia municipale di Benevento.
In merito alla triste vicenda che vede protagonista, come al solito, Gennaro Santamaria, dirigente esterno del settore servizi al cittadino e risorse umane del comune di Benevento, che più volte sta negando l’accesso agli atti finanche ai consiglieri comunali (!), desidero preliminarmente far presente che per occupare determinati posti nella pubblica amministrazione ci vuole cognizione di causa.
La legislazione sulla privacy vieta che vengano impunemente pubblicati i nominativi dei candidati che non hanno superato le prove di concorso, ma non quelli relativi ai vincitori e agli idonei non vincitori. La ratio della norma è quella di evitare che Tizio, non classificatosi tra i vincitori o tra gli idonei, veda sbattuto il proprio nominativo su un albo on line o anche su qualche testata giornalistica che avrà ripreso gli esiti della prova concorsuale per renderla nota ai cittadini.
Arrivare a inviare ai consiglieri comunali la risposta negativa con il differimento dell’accesso agli atti a procedura concorsuale conclusa, equivale a dire che i rappresentanti dei cittadini non contano nulla e che devono fare i “bravi”! I consiglieri comunali, a cui la Legge attribuisce anche funzioni di controllo, non possono consultare gli atti concorsuali a babbo morto, cioè quando i vincitori sono già assunti, come successo alla fine dell’anno 2023. Ero ancora Comandante del Corpo di Polizia municipale, e una mattina, senza che fosse sino ad allora trasparito nulla, mi ritrovai negli uffici comunali una decina di ragazze neo assunte, che peraltro avevano sulla propria scrivania la delega per aderire a una precisa sigla sindacale!
Peraltro, le motivazioni del differimento orchestrato da Gennaro Santamaria sono del tutto pretestuose; difatti, sarebbe stato più semplice scannerizzare gli atti richiesti e inviarli ai due consiglieri comunali, piuttosto che impegnare in improbabili ricerche di sentenze il neo funzionario Luigi Ciullo, facendogli perdere del tempo prezioso che poteva certamente impiegare in altre attività.
Ma la decisione dell’ultima ora del Segretario generale, dr. Riccardo Feola, invocata dai consiglieri comunali Francesco Farese e Gerardo Giorgione, spariglia le carte in tavola, in quanto ha ordinato al buon Gennarino di rilasciare immediatamente tutti i documenti richiesti dai rappresentanti dei cittadini beneventani.
L’art. 1 del decreto legislativo n. 33/2013 descrive la trasparenza come “l’accessibilità totale dei dati e dei documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.
In ordine alla definizione del principio di trasparenza amministrativa val la pena ricordare anche le recentissime affermazioni dell’Adunanza Plenaria, secondo cui “Il principio di trasparenza, che si esprime anche nella conoscibilità dei documenti amministrativi, rappresenta il fondamento della democrazia amministrativa in uno Stato di diritto, se è vero che la democrazia, secondo una celebre formula ricordata dallo stesso parere n. 515 del 24 febbraio 2016, è il governo del potere pubblico in pubblico, ma costituisce anche un caposaldo del principio di buon funzionamento della pubblica amministrazione, quale casa di vetro improntata ad imparzialità, intesa non quale mera conoscibilità, garantita dalla pubblicità, ma anche come intelligibilità dei processi decisionali e assenza di corruzione”.
Nella pragmaticità dei suoi passaggi essenziali, occorre evidenziare che la pubblicazione e il relativo “trattamento” dei dati personali, concernenti le generalità dei concorrenti delle procedure concorsuali (siano essi dichiarati vincitori o idonei non vincitori), risultano autorizzati direttamente dal legislatore. Entrambe le attività, devono sottostare ai principi di pubblicità e trasparenza, i quali rappresentano la stella polare che deve orientare in chiaro, l’operato della Pubblica Amministrazione.
In tale direzione, ampia visibilità non può che essere assegnata proprio ai risultati delle selezioni e dei concorsi pubblici, procedure che, in relazione a quanto dispone il comma 16 dell’art. 1 della legge n. 190/2012, vengono considerate per legge, a elevato rischio di infiltrazione di fenomeni corruttivi e di maladministration.
In conclusione, Gennaro Santamaria deve pubblicare volta per volta gli atti concorsuali di cui detiene la responsabilità come dirigente esterno all’albo pretorio, nella sezione “amministrazione trasparente”. In particolare, è necessaria la pubblicazione degli estratti di tutti i verbali adottati dalla Commissione giudicatrice di ogni singolo concorso, i quiz o le tracce somministrate ai candidati, sia quelli estratti che quelli non estratti, i nominativi dei candidati ammessi alla prova successiva, le domande somministrate nella prova orale, comprese quelle non estratte, e infine l’esito finale del concorso, con o senza valutazione dei titoli, che com’è noto potrà essere effettuata anche alla fine della prova orale, a condizione della previa determinazione dei criteri di valutazione.
Tutta la documentazione prescritta dalla legge, mal interpretata dal neo leguleio, sia per quanto riguarda i concorsi espletati alla fine del 2023 che per quelli odierni, dovrà essere immediatamente pubblicata nella sezione “amministrazione trasparente” dell’albo on line del Comune di Benevento, affinché tutti i cittadini e gli interessati ne possano avere la totale e incondizionata conoscenza.
Infine, sto preparando una nota riepilogativa di tutte le questioni non trattate secondo legge, la quale sarà inviata all’ANAC, al Prefetto di Benevento e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, alla quale chiederò di essere sentito come persona informata dei fatti.