Dopo un lungo iter giudiziario, si è concluso con una sentenza di assoluzione il processo che vedeva imputato Carmine Aversano, 44 anni, imprenditore di Benevento, accusato di aver ottenuto informazioni riservate dalla banca dati interforze tramite un Appuntato dei Carabinieri di Benevento.
L’indagine, condotta dai Carabinieri di Torino, aveva portato alla luce presunti accessi illeciti al sistema informatico ODINO, utilizzato dalle forze dell’ordine per la gestione e la consultazione di dati sensibili. Secondo la ricostruzione accusatoria, Aversano, previo accordo con il militare, avrebbe ottenuto informazioni personali a lui riferite.
L’udienza preliminare, celebrata a Napoli, aveva portato al rinvio a giudizio dell’imprenditore, che fin dall’inizio, tramite il suo difensore, avv. Antonio Leone, aveva contestato ogni addebito, dichiarandosi completamente estraneo ai fatti. Nel corso del dibattimento, il quadro probatorio si è rivelato meno solido di quanto ipotizzato dall’accusa. Il PM aveva richiesto una condanna a un anno e sei mesi, ma l’avv. Leone, nelle sue argomentazioni difensive, ha evidenziato come non vi fosse alcuna prova di un accordo tra il suo assistito e l’appuntato dei Carabinieri.
Il Giudice, Dr. Pezza, dopo aver ascoltato i testimoni e valutato gli elementi in aula, ha emesso una sentenza di assoluzione con formula piena, stabilendo che Aversano non ha commesso il fatto.