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Fino al 2022 il Sannio era la provincia campana più virtuosa nelle demolizioni di manufatti abusivi, ma il Comune capoluogo faceva eccezione: ancorato ad un malinconico zero. Adesso però Palazzo Mosti giura su un’inversione di tendenza, con le prime due demolizioni effettuate. Il dato di partenza lo fornisce Legambiente, diffondendo l’annuale Rapporto Ecomafia. La Campania è ancora maglia nera per reati ambientali, e il ciclo del cemento è tra i capitoli più allarmanti.

Nel quadro a tinte fosche, si distingue la provincia di Benevento: il 32% degli abbattimenti, nel periodo 2004-2022, è il miglior dato regionale. Secondo le cifre forniteci dall’associazione ambientalista, si parla di 462 ordinanze emesse dagli enti locali, delle quale 148 eseguite. Pecora nera, tuttavia, risulta proprio il Comune di Benevento: 15 ordinanze emesse in 18 anni, ma nessuna messa in atto. Una circostanza, peraltro, già emersa in passato. Interpellata da Anteprima24, l’amministrazione comunale dichiara sennonché un cambio di passo. Da quanto comunicato, a febbraio 2023 è stato demolito un intero edificio in via Luigi Sturzo. A ottobre in contrada Acquaredda si è conclusa, inoltre, la procedura per la demolizione volontaria di un manufatto adibito a bocciodromo, con annesso circolo ricreativo. L’abbattimento è avvenuto a seguito di intimazione e prospettazione ipotecaria, avviata dall’ufficio di vigilanza, per un abuso accertato dalla Procura della Repubblica negli anni Novanta. “Ogni demolizione rappresenta un costo non indifferente per l’ente” spiega l’assessore all’Urbanistica, Molly Chiusolo. “Per questo cerchiamo sempre di arrivare alla demolizione volontaria, per magari impiegare risorse nel rifacimento di una strada, o per dare un servizio ad una contrada”.

A fine 2023, il Comune di Benevento ha anche sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Agenzia del territorio di Caserta, per la fiscalizzazione di un abuso edilizio accertato dall’ufficio di vigilanza urbanistico-edilizia. L’importo complessivo è prossimo ai 500 mila euro. Si tratta di una procedura volta a irrogare una sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione, per gli immobili parzialmente abusivi. Si attua sulla base di un accertamento dell’ufficio tecnico comunale, quando risulti impraticabile rimuovere una porzione abusiva dell’edificio. È necessario però dimostrare che la demolizione potrebbe danneggiare la porzione regolare del fabbricato.

Palazzo Mosti rende noto pure l’inizio di una procedura Resa (Registro Esecuzione Sanzioni Amministrative), attivata tramite mutuo con Cassa depositi e prestiti. Lo scopo è di eseguire la demolizione di una decina di immobili, a seguito di ordinanze emesse dalla Procura della repubblica tra gli anni Ottanta e Novanta. “Erano rimaste lettera morta – sottolinea Chiusolo -, quest’amministrazione per prima sta operando per ottemperarvi. Mai era successo e anche questa volta rimediamo a pesanti e scomode eredità del passato”.