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Nella mattinata odierna, a seguito di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale sannita, avente ad oggetto l’intero piano (quarto piano sopraelevato) e la corte interna di circa 500 mq di una nota struttura ricettiva ubicata in Benevento, per le ipotesi di reato previste e punite dagli artt. 44, 93 e 95 del D.P.R. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia).

Il sequestro è stato disposto nei confronti di quattro soggetti che, a vario titolo, hanno avuto e hanno la piena disponibilità, di fatto e di diritto, della struttura alberghiera in questione, per aver realizzato, in assenza di legittimo permesso di costruire e in assenza delle prescritte autorizzazioni obbligatorie e vincolanti della Soprintendenza per i beni architettonici e per i beni archeologici competente, opere abusive.

Le attività investigative – avviate in seguito ad una segnalazione del Settore Urbanistica del Comune di Benevento del marzo 2020 e condotte attraverso una nutrita acquisizione documentale presso il Comune di Benevento, l’assunzione di sommarie informazioni di funzionari del settore urbanistico – permettevano, in via preliminare e allo stato, di acquisire indizi in ordine alla realizzazione abusiva delle seguenti opere:

1)  sopraelevazione, sul terrazzo di copertura, di un nuovo volume con una estensione di c.a 180mq, destinata a SPA e zona fitness della struttura alberghiera, sprovvista di agibilità e abilità;

2)  chiusura della corte interna, estesa circa 500 mq, con pannelli scorrevoli in materiale plastico traslucido con altezza di c.a m.7. e creazione di un nuovo volume edificativo a carattere permanente e duraturo.

Entrambi gli interventi abusivi ricadono in zona A2 (centro storico) del Piano Urbanistico Comunale e, in quanto tale, sottoposti al vincolo di zona (storico, architettonico, urbanistico e ambientale) ex art. 55 del capo 11 del PUC e al vincolo archeologico ex art. 57.

Per identificare i soggetti responsabili degli illeciti edilizi accertati, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento provvedevano a ricostruire le complesse operazioni societarie che avevano interessato la società bulgara, attuale proprietaria dell’immobile per effetto della fusione transfrontaliera, per incorporazione di quella italiana (originaria proprietaria e riconducibile al medesimo nucleo familiare), risalente all’anno 2016.

Venivano di tal guisa individuati quali committenti gli odierni quattro indagati che, nel periodo di realizzazione delle opere abusive (2017-2020), a vario titolo, hanno avuto la titolarità e la gestione della struttura alberghiera in questione e l’interesse specifico ad eseguire le nuove costruzioni, oltre ad essere legati tra loro anche da vincoli di parentela.

Si è ritenuto che la permanenza delle opere già terminate e funzionanti possa aggravare o comunque protrarre le conseguenze delle condotte di reato ipotizzate in quanto esse costituiscono un aggravio del carico urbanistico in totale assenza di un titolo abilitativo preventivo, avendo peraltro gli indagati destinato l’opera a finalità ricettive, in assenza di titoli abilitativi relativi all’abitabilità e salubrità degli ambienti.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.