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In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza  contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una campagna di comunicazione e  responsabilizzazione, che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema.  

Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le  iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di  comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico.  

La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella  specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino  ciò che subiscono.  

In tale prospettiva, sono stati realizzati uno spot con la partecipazione del famoso  presentatore televisivo Carlo Conti, nonché un videomessaggio a cura di personale  dell’Arma, che invitano le donne a “fare il primo passo”, evidenziando l’esistenza, a  sostegno delle vittime, di misure di natura legale, nonché di supporto psicologico, lavorativo ed economico.  

Un altro pilastro della campagna è il coinvolgimento delle scuole e delle comunità In molti  Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul  delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la  dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha  vista storicamente in posizione di disuguaglianza.  

Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione  alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante  impegno profuso dall’Istituzione.  

Inoltre, sul sito www.carabinieri.it, è stata dedicata un’intera sezione al “codice rosso”, che  offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a  disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di  violenza subita in un rapporto di coppia (https://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codicerosso/codice-rosso). 

In un quadro sociale e normativo in continua evoluzione, l’Arma ha avviato da tempo  progetti finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.  

Infatti, nel 2009, è stata istituita la Sezione Atti Persecutori, collocata nell’ambito del  Reparto Analisi Criminologiche (R.A.C.) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni  Scientifiche (Ra.C.I.S.), per svolgere studi e analisi del fenomeno e delineare strategie di  prevenzione e di contrasto aderenti, aggiornate ed efficaci. La Sezione viene tempestivamente  informata di ogni evento significativo che accade sull’intero territorio nazionale, per  approfondire gli aspetti psico-criminologici, anche nella prospettiva di analisi dei fattori di  rischio e di elaborazione di strategie operative.  

È un’unità di punta, che si compone di personale con peculiari competenze scientifiche e  psicologiche, cui si affiancano anche investigatori, per portare, all’interno di tale struttura di  eccellenza, l’esperienza maturata direttamente sul campo.  

A partire dal 2014, l’Arma si è dotata di una “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno  della violenza di genere”, costituita da ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e  Brigadieri), con una formazione certificata nello specifico settore. Essi fungono da punti di  riferimento per il personale dei Reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini e sono  elemento di raccordo, a livello centrale, con la Sezione Atti Persecutori per un più compiuto  apprezzamento dei casi.  

La loro preparazione è assicurata da specifici corsi frequentati presso l’Istituto Superiore di  Tecniche Investigative (ISTI), centro di alta qualificazione dell’Arma, che, dal 2008,  provvede alla specializzazione degli ufficiali di polizia giudiziaria e li abilita alla conduzione  delle indagini più complesse e all’uso di sofisticati strumenti, coniugando innovativi metodi  didattici e contenuti formativi aggiornati. Un vero e proprio laboratorio di cultura  investigativa in cui converge l’apporto delle più qualificate risorse dell’Arma, tratte dal  R.O.S., dai Reparti Investigazioni Scientifiche (R.I.S.), dal Reparto Analisi Criminologiche e  dai Nuclei investigativi, i quali portano in aula le migliori esperienze acquisite.  

Ad oggi, sono stati svolti 36 corsi della durata di 2 settimane, che hanno consentito di  formare 864 operatori. Inoltre, nel quadro di un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), i componenti della “rete” partecipano a  seminari informativi incentrati su elementi di psicologia comportamentale, volti a migliorare  le capacità di interazione con le vittime vulnerabili sia nel primo contatto in situazioni di  emergenza, sia nel successivo percorso di denuncia.  

Oltre al personale debitamente formato e ai Reparti dedicati, il primo sportello di ascolto per  le vittime sono le Stazioni Carabinieri, fulcro dell’Istituzione, “porte della speranza”,  capillarmente diffuse sul territorio che assicurano tempestivi interventi.  

Nell’ambito delle collaborazioni interistituzionali, l’Arma dei Carabinieri partecipa a  numerose intese siglate tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, Aziende Sanitarie, Ospedali, Centri antiviolenza e associazioni onlus. 

Tra queste, il progetto denominato “Una stanza tutta per sé”  che, a partire dal 2015, grazie  alla preziosa collaborazione di Soroptimist International d’Italia, ha consentito di allestire  nelle caserme dell’Arma distribuite sul territorio nazionale circa 200 stanze dotate di  strumenti tecnologici utili per l’ascolto delle vittime di violenza domestica e di genere e la  verbalizzazione delle denunce in un contesto dedicato e assolutamente riservato, in grado di  trasmettere una sensazione di accoglienza e attenzione per le sofferenze subite. A tal fine,  sono state definite le linee guida per l’arredo dei locali che tengono conto della psicologia dei  colori e delle immagini.  

L’iniziativa ripropone su più ampia scala la positiva esperienza attuata nel 2014, presso la  sede della Sezione Atti Persecutori, con la realizzazione della “Sala Lanzarote”2, ambiente  ideato per la confortevole ricezione della vittima, con una sala-regia per le audizioni.  

Proprio nella giornata odierna, presso la sede della Stazione Carabinieri di Sezze Romano, è  stata inaugurata un’altra stanza che si aggiunge alle altre, tutte concepite per incoraggiare le  donne a rivolgersi all’Arma e sostenerle nel momento della denuncia.  

Nel 2019, è stata avviata in provincia di Napoli la sperimentazione del sistema “Mobile  Angel”, sviluppato con la società “Intellitronika” grazie al sostegno dell’associazioni  “Soroptimist International Italia” e “Woman Care Trust”, impegnate nella tutela delle  vittime di stalking, e delle Fondazioni “Vodafone Italia” e “Lottomatica”, che perseguono  finalità di assistenza alle categorie sociali vulnerabili. Il progetto, oggi esteso alle province di  Roma, Milano e Torino d’intesa con le rispettive Procure della Repubblica, prevede la  consegna alle vittime di violenza di genere di un dispositivo di allarme integrato in uno  “smart watch”, connesso con la rete telefonica. Una “App” dedicata consente, in caso di necessità, di inviare richieste d’intervento alla Centrale Operativa dell’Arma.  

Complessivamente sono stati assegnati 15 smartwatch a Napoli, 15 a Milano, 20 a Torino e  21 a Roma e il loro utilizzo ha determinato positivi riscontri in ragione sia dell’accresciuta  percezione di sicurezza da parte delle vittime, consapevoli di poter contare su interventi  tempestivi a fronte di situazioni di emergenza, sia dell’accertata funzione di deterrenza  svolta dagli apparati.  

L’impegno prioritario dell’Arma è quello garantire la sicurezza delle donne e prevenire  situazioni che possano degenerare, prestando particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”,  ovvero a quei delitti come gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e  le violenze sessuali, spesso precursori di epiloghi tragici e fatali per le vittime. Nel 2023, rispetto al 2022, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento al Codice Rosso sono passati  da 54.062 a 55.374 confermando la prevalente percentuale di quelli denunciati presso le  Stazioni Carabinieri.  

 In riferimento ai primi dieci mesi del 2024, i Carabinieri hanno perseguito 46.317 reati nell’ambito del Codice Rosso.  

Sul piano investigativo – repressivo, l’attività di contrasto istituzionale condotta dall’Arma è  risultata particolarmente significativa. Infatti, lo scorso anno – per quanto attiene al Codice  Rosso – sono state tratte in arresto 7.644 persone rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nei primi  dieci mesi del 2024 gli arresti sono stati 7.928.  

Rivolgendo lo sguardo al futuro, l’Arma intende confermare il proprio contributo nella  prevenzione e nel contrasto del fenomeno, ben consapevole delle difficoltà di intercettare in  anticipo – a differenza di molte altre fattispecie di reato – i singoli episodi delittuosi, posto che  si manifestano nella loro gravità e vengono denunciati dopo molto tempo rispetto all’inizio  delle condotte vessatorie, in una fase già critica per l’integrità fisica e la sicurezza delle  vittime.  

Quello della violenza di genere è un grave fenomeno di natura culturale e sociale, contro il  quale le sole misure restrittive non bastano, dovendosi, invece, ritenere imprescindibile un  processo evolutivo della componente antropologica che vada di pari passo con il mutevole e  rapido cambiamento della società.

1 Il nome fa riferimento al titolo del saggio di Virginia Woolf “A Room of One’s Own” dove la scrittrice inglese racconta  le ingiustizie sociali e la mancanza di libertà d’espressione subite dalle donne a inizio del Novecento.  2 Dall’omonima Convenziona, ratificata in Italia con la Legge 1° ottobre 2012, n. 172, che sancisce principi cardine a cui  gli stati firmatari devono adeguarsi in materia di prevenzione e criminalizzazione di ogni forma di abuso e sfruttamento  sessuale nei confronti dei minori.