Tempo di lettura: 2 minuti

 

“Spudoratamente al fianco di Carlo Iannace. Un uomo che ha fatto della sua professione una vocazione». Così il Vescovo di Avellino, Arturo Aiello che, in occasione della 32° Giornata mondiale del malato, a margine di un incontro al Moscati sul tema dell’umanizzazione in sanità,

Per ricordarne il senso più profondo e sensibilizzare gli operatori sanitari ad avere sempre un approccio compassionevole nei confronti dei pazienti, curando la malattia, ma soprattutto prendendosi cura della persona malata, questa mattina, il Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, ha partecipato a un incontro-dibattito sull’umanizzazione in sanità. Ecco una parte del suo toccante intervento nell’aula magna della Città ospedaliera.

«Non voglio travalicare le competenze altrui,– ha proseguito in riferimento al caso Iannace- ma mi sembra si tratti di un medico esperto che ha dedicato tutta la sua vita alle donne in difficoltà ed è sostenuto da migliaia di persone perché ha fatto della sua professionalità una vocazione. In maniera sperticata, sottolinea, solo al suo fianco».

Il Vescovo ha espresso solidarietà anche agli agricoltori da settimane in protesta: “L’industrializzazione ci ha traditi, è sotto gli occhi di tutti. Con tutte le rivoluzioni industriali, siamo ridotti al lastrico, ha inquinato l’ambiente. Il settore primario va incoraggiato, se i prodotti coltivati vengono acquistati a pochi centesimi e venduti a prezzi esorbitanti dobbiamo chiederci se tutto questo corrisponde a giustizia. Questa protesta pacifica ci pone di fronte a un tema primario: cultura e coltura vanno di pari passo, in Irpinia ci sono tutti gli spazi per poter ipotizzare maggiori forme di cooperazione.
In questo, il Nord è da sempre più attrezzato di noi. Al Sud facciamo difficoltà a metterci insieme. Si punti ad una maggiore cooperazione»