Il Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane e l’amministratore unico di IrpiniAmbiente Spa, Claudio Crivaro, questa mattina hanno tenuto prima un sopralluogo poi una conferneza stampa presso lo Stir di Pianodardine per illustrare alcuni importanti interventi che hanno riguardato l’impianto ma anche lanciare l’ennesimo altolà “a chi sta tentando di mettere la gestione dei rifuti in mano ai privati, nella latitanza assoluta dell’Ato”, le dure parole del Presidente Buonopane.
“L’amministratore Crivaro ha fatto un lavoro straordinario- incalza-per due anni per ragioni che non ho mai capito la seconda linea di produzione non funzionava- E questo genererà anche risparmio oltre che un risanamento dei conti con un utile di 2 milioni. Un impianto rinnovato servirà alla depurazione delle acque. Ed è per questo che lo Stir deve essere continuato a gesitre dal pubblico e non sottostare ai prezzi del privat. A chi dice che Irpiniambiente non riesce a gestire i rifiuti figuriamoci la depurazione, rispondiamo con la concretezza dei fatti e una gestione pubblica che lavora in maniera attenta, oculata, trasparente e anche corretta”. (Guarda la videointervista completa di Buonopane nel video in alto)
E l’amministratore Crivaro ragiona anche sulla fuoriscita da IrpiniAmbiente del Comune di Avellino con la nascita di Grande Srl: “Certamente è una commessa che viene meno, ma se si va ad implementare l’attività dello Stir attraverso la commessa di Benevento e degli altri comuni sanniti, abbiamo già ripianato in termini di attività e quindi di reddito.
Se è venuta meno una voce di fatturato, allo stesso modo è venuta anche meno una rilevante voce di costo, perché ovviamente sono transitate 86 unità lavorative che hanno hanno inciso, quindi l’equilibrio economico finanziario diciamo è rimasto garantito.
I rifiuti differenziati ha permesso di contribuire ulteriormente: stiamo facendo un’azione molto diciamo incisiva nei Comuni per sollecitare l’incasso delle nostre fatture perché chiaramente c’è un’attività che risente anche dei pregressi insoluti, che in alcuni casi sono anche di 12 mesi. Questa cosa deve assolutamente finire in maniera seria perché ci sono delle posizioni debitorie importanti, sorpattutto da parte di quei Comuni che intanto criticano la gestione pubblica”.