Che per l’Irpinia la tappa del G7 dell’Interno fosse uno degli eventi più importanti per dare visibilità ad un territorio troppo spesso marginalizzato, lo si era inteso già mesi scorsi, sin dall’annuncio da parte del Ministro dell’Interno, l’irpino Matteo Piantedosi della scelta di Mirabella Eclano.
E non è un caso che in questi mesi tutto il territorio si sia mobilitato, si è rifatto il “look” tra paesi e strade “tirate a lucido”, le bellezze irpine messe in mostra, con il testa il Carro di Mirabella, potenziamento di impianti di videosorveglianza e un dispiegamento massiccio di Forze dell’Ordine affinché tutto filasse per il verso giusto.
E la portata dell’evento si tocca con mano anche nel corso della cerimonia di apertura della tre giorni, questa mattina in Prefettura di Avellino dove la pattuglia dei 118 sindaci irpini ha accolto, insieme al Prefetto Rosanna Riflesso, l’arrivo del Ministro.
Spicca il tricolore delle fasce, le strette di mano e qualche battuta su questioni politiche locali, ma soprattutto spicca anche una certa emozione e l’orgoglio da parte dei Sindaci a presenziare ad un evento così prestigioso per la provincia, quella simbolo delle aree interne dimenticate a livello regionale e anche a quello nazionale.
Ed è per questo che, dopo la foto di rito nell’atrio del Palazzo di governo, e a margine del confronto operativo nel Salone degli specchi, i sindaci irpini hanno consegnato un documento nelle mani del Ministro per rimarcare le emergenze del territorio, su tutte quella idrica. (LEGGILO QUI INTEGRAMENTE).
Con la speranza che “passata la festa”, non passi anche “il santo”, un adagio sempre attuale he, calato nell’evento, vuol stare a significare che l’Irpinia rinvedica attenzione anche dopo la tre giorni del G7 dell’Interno.