La notte più lunga per eccelenza. La notta più magica. La notte che simbolicamente segna lo spartiacqua con ciò che è stato e ciò che verra.
Se i concerti di Ferragosto avevano già incassato un successo inconfutabile, la grande serata di Capodanno cristallizza come vincente la strategia attuata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluca Festa.
Avellino cresce. Avellino si ripopola. Avellino torna ad essere capoluogo.
Il “muro umano” di persone, come lo ha definito il sindaco Festa, che sin dal pomeriggio del 31 ha invaso Corso Vittorio Emanuele aspettando l’esibizione di Antonello Venditti, è cresciuto durante le ore per espoldere intorno alla mezzanotte.
Tutti insieme, tutti uniti per salutare il 2023 e brindare al 2024 con tanto entusiasmo ed ottimismo e un senso di aggregazione che non si sentiva da tempo. E chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
Lo stesso Venditti non ha tradito le aspettative, confermandosì non solo uno dei più grandi cantatuori italiani, ma persone dall’animo elegante e vicino al suo pubblico senza quelle “barriere” che spesso gli artisti più giovani con un tantino di presunzione frappongono con la gente “normale”.
Ed invece Venditti già durante il soundtrek ha scaldato gli animi regalando gioia alle persone in piazza, cantando perle come “Dalla pelle al cuore”, “Bomba o non bomba”, “Unica”, alternando alle note dialoghi con il pubblico battute e ricordi.
Lo stesso ha fatto durante il concerto comincitato con “Bomba o non Bomba”; e poi via via le emozioni di grandi classici come “Amici mai”, “Alta mare”, “Che fantastica storia è la vita”, “Ci vorrebbe un amico”, “Notte prima degli esami” sino al grande finale di “Grazie Roma”.