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MariAntonietta vive. È questo il messaggio forte e chiaro che arriva nel corso del secondo Memorial dedicato alla memoria della ragazza scomparsa a soli 15 anni, tenotosi alla stadio Mazzariello di Manocalzati.

Una manifestazione che quest’anno grazie all’impegno rinnovato dalle società sportive Partenio Stars ed Hermes Avellino, con il patrocinio dei Comuni di Manocalzati e Montefalcione,  si è allagata, sia in termini tempisitci, con tre giorni pieni di iniziative, che soprattutto di solidarietà e vicinanza alla famiglia Cutillo. 

Unn torneo che per tre giorni ha visto sfidarsi nel segno della solidarietà le rappresentative calcistiche di Terza Categoria: l’Us Avellino (detentore del titolo vinto lo scorso anno), il Giugliano, Internapoli, Az Picerno, Benevento, Hermes Partenio Stars e la Cavese vincitrice di questa edizione.

Proprio domenica si è tenuta la giornata finale e ricca di emozioni: prima della parita finale tra la Cavese e la Us Avellino, c’è stato un toccante e commovente momento alla presenza dei genitori di Mary, Giuseppe e Rosa, dei rappresentnti istituzionali dei Comuni di Manocalzati e Monteflacione, e con i bambini che hanno cantato una canzone dedicata alla piccola stella Mary cantata dai bambini dell’oratorio di Manocalzati come lo scorso anno.

“Ehi, occhi blu. Ehi, occhi blu. La verità è che senza tante parole. Io sento i brividi, i brividi d’amore” una delle celeberrime canzoni di Vasco Rossi dedicate a quell’angelo dagli occhi blu, appunto, come due stelle che continuano a brillare in cielo e illuminano il cuore distrutto dei genitori.

Encomiabile e ammirevole l’atteggiamento di Giuseppe e Rosa che riescono a trovare la forza in tutto quello che fanno le persone che li circondano nonostante un dolore così forte, così vivo, così incomprensibile.
Ogni morte, ogni lutto ha qualcosa di inspiegabile, di crudele. Da mesi, troppi, raccontiamo di incidenti stradali che portano via giovani vite, l’ultima in ordine di tempo quella  del 29enne Nicola Cucciniello.

Ma la morte di Mariantonietta è stata ancora più crudele, nella sua casa, in quella vasca da bagno che ogni giorno Giuseppe e rosa guardano e non gli da pace . Certo la svolta nelle indagini ha dato alla famiglia una ragione e un sollievo, leggero, e mai abbastanza per accettare la perdita di una figlia, l’unica, di 15 anni.

Ed è per questo che il “Memorial Cutillo Mariantonietta nel cuore” assume un significato ancor più speciale, di concreta vicinanza alla famiglia che, non a caso e con il cuore pieno di emozione misto a dolore, non smette mai di ringraziare chi le sta vicino nonostante, come confessa spesso papà Giuseppe, più passa il tempo e più il dolore di vivere senza Mary diventa lacerante. 

Ma, dice anche spesso Giuseppe, la vicinanza delle persone, quella vera, quelle vere e soprattutto di due comunità, ” quelle di Manocalzati e Montelacione che non ci lasciano mai soli”, è ossigeno in una vita senza respiro.

E allora arrivederci al terzo Memorial perché Mariantonietta vive oggi, domani, tra un anno e  per sempre.