Fresco di uscita da appena 24 ore, il libro autobiografico “Cento occhi” di BigMama è stato presentato questo pomeriggio presso la libreria Mondadori di Avellino.
Una scelta non casuale per l’artista nata a San Michele di Serino, al secol Marianna Mammone, ed ora sulle vette nazionali, non solo per la recente partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “La rabbia non ti basta”.
Il suo entourage, però, fa allontanare la stampa locale all’arrivo ( con un’ora di ritardo) dell’artista perchè con la casa editrice (Rizzoli) ha deciso che non possono essere concesse interviste.
Ma l’incontro è pubblico, e all’aperto, ed ecco che Marianna si siede e non si sottrae ad intrattanere il pubblco: c’è anche Giggino, il Vigile Urbano di San Michele di Serino che dice di averla vista crescere e non trattiene la goia di vederla oggi così famosa.
“Giggì ti vuoi veni a assetta”, dice Bib Mama sorridendo, con il tipo accento irpino e poi ricorda come “Avellino è bella. Avellino è presente. Avellino è nel mio cuore”.
“Giggì ti vuoi veni a assetta”, dice Bib Mama sorridendo, con il tipo accento irpino e poi ricorda come “Avellino è bella. Avellino è presente. Avellino è nel mio cuore”.
“Nei tre minuti di una canzone non riuscivo più a raccontare tutte le mie emozioni, ed è per questo ho deciso di scrivere un libro”, dice ma invita i più piccoli presenti in piazza “a leggerlo con mamma e papà perchè si sono parti molti pesanti”, aggiunge facendo riferimento ai traumi vissuti nella sua vita, dalla violenze, bullismo, un linfoma di Hodgkin, e un tentativo di abuso sessuale.
“A piccoli passi si cambia il mondo, credete sempre in voi stessi”, aggiunge anche ricordando come, non senza fatica, sia riuscita a trasformato le profonde sfide e ferite della sua vita in potenti messaggi di resilienza e speranza.
Marianna racconta dei pregiudizi incontrati sin da bambina proprio nel piccolo paese irpino dove è nata: “Il mio fisico ha fatto in modo che le persone mi considerassero non abbastanza prima ancora che mi potessero conoscere”.
Ed ecco che nasce quella corazza di autoironia e rabbia che le permette di mantenere integre le cose più preziose che possiede: un carattere indistruttibile, la romantica fede nei suoi sogni e nel suo talento. Così, aggrappandosi a quella strana voce che le ricorda di fidarsi di se stessa, a diciotto anni si trasferisce a Milano, e tutto cambia. La gente nella metropoli è troppo impegnata per fare caso al suo fisico, ma non per riconoscere la sua stoffa.
Oggi Marianna è un’artista di talento, una donna che vuole essere l’esempio che non ha avuto, perché nessuno debba mai vergognarsi di quello che è.
Oggi Marianna è un’artista di talento, una donna che vuole essere l’esempio che non ha avuto, perché nessuno debba mai vergognarsi di quello che è.