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C’era anche una folta delegazione della Cgil e Uil Avellino- Sannio alla marcia dei 20mila tenuta questa mattina a Napoli dal titolo ‘Adesso basta!’. guidata dal Segretario nazionale Maurizio Landini: “La piazza è piena, è un segnale molto positivo”, commenta.

Uno sciopero generale che ha visto anche tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della Campania, Calabria, Puglia e Basilicata con le braccia incrociate per protestare contro le criticità delle Aree Periferiche ed Interne, luoghi che invece possono rappresentare l’occasione per la ripartenza dell’economia dell’intera Nazione, così come era previsto dal PNRR.

CGIL e UIL Irpinia intendono consegnare questo messaggio alla politica: in piazza a rappresentare le istanze delle aree interne che da troppi anni sono ai margini delle prospettive di Sviluppo Industriale, l’idea di Transizione che è fondamentale per una forte e positiva risposta Economica, Sociale legata al Lavoro Dignitoso, per l’aumento dei salari e no a nuove gabbie salariali, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici e lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani.

Rispetto al territorio irpino le emergenze restano le seguenti, secondo i sindacati:
• La Piattaforma Logistica in Valle Ufita rimasta fuori dal PNRR per le “revisioni “del Governo e per le “distrazioni” della Regione;

• La Sanità pubblica che è in ginocchio non riesce a fare sistema con la Medicina Territoriale e l’ Assistenza Sociale, determinante per la qualità della vita delle nostre comunità, sembra pensato più per gli equilibri politici regionali che per il territorio, in cui si arretra inesorabilmente con grave nocumento per giovani e anziani in una terra dove non si nasce ma neanche si può invecchiare bene per le pensioni bassissime;

l’Istruzione e criticità Dimensionamento penalizzazioni generati dalla Legge di bilancio che inserisce requisiti dimensionali non applicabili alle aree interne mentre l’Autonomia Differenziata spacca ampliando il divario e riducendo le risorse alle aree in sofferenza;
Crisi industriali anche per la mancanza di una visione strategica del sistema infrastrutturale, che rischia ancor di più per la generalizzazione delle ZES.

A guidare le delegazioni il Segretario generale della Cgil, Franco Fiordellisi (guarda in alto le sue dichiarazioni ndr) e per la Uil Gigi Simeone.