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Rientra l’emergenza acqua a Via Manlio Rossi Doria, zona cittadina che per settimane ha tenuto le famiglie senza acqua e, soprattutto, allarmante per il possibile inquinamento.

Di qui la prima ordinanza del sindaco di Avellino, Laura Nargi, con un “Provvedimento di carattere contingibile e urgente per divieto utilizzo acqua per uso potabile nella zona di Via Manlio Rossi Doria, a seguito degli esiti dei campionamenti effettuati dalla società Alto Calore Servizi S.p.A. e dall’ASL competente per territorio che evidenziavano parametri microbiologici non conformi ai limiti di legge”.

Successivamente il Gestore del servizio idrico ha effettuato numerose verifiche lungo la rete, al fine di individuare la causa della contaminazione, disponendo azioni correttive e misure preventive sia lungo la rete stessa che in corrispondenza dei serbatoi di alimentazione.

“Considerato che- la nuova ordinanza del sindaco di Avellino- con nota prot. n. 65916 del 04/09/2024, la scrivente Amministrazione richiedeva al gestore del servizio idrico e all’ASL competente per territorio di notiziare in merito al superamento della criticità riscontrata ovvero alla necessità di effettuare ulteriori azioni preventive e/o correttive;

Vista la comunicazione dell’ASL – Dipartimento di Prevenzione – UOC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, acquisita al protocollo dell’Ente in data 06/09/2024 con prot. n. 66466, nella quale si evidenzia un rientro nella norma dei parametri microbiologici rilevati nei campionamenti del 26 e 27 agosto u.s.;

Vista la nota dell’Alto Calore Servizi S.p.A., acquisita al protocollo dell’Ente in data 09/09/2024 con prot. n. 66830, nella quale si comunica che sono stati effettuati ulteriori controlli nelle date 29 agosto, 2 e 5 settembre, da cui risultano parametri conformi a quanto previsto dal d.lgs. n. 18/2023, come si evince anche dagli esiti trasmessi dalla ASL in data 09/09/2024”.

Visto, altresì, che nella citata nota l’Alto Calore Servizi S.p.A. dichiara di aver individuato le cause della problematica, mettendo in atto le azioni correttive ritenute idonee;

Accertato, pertanto, che sono venuti a mancare i presupposti che hanno determinato l’assunzione del precedente provvedimento sindacal, la nuova ordinanza che fa rientrare l’emergenza.