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A 12 anni dalla scomparsa di Padre Innocenzo Massaro, generoso e instancabile Frate Cappuccino fondatore della Casa di Riposo “Roseto”, arriva un tangibile riconoscimento da parte della città di Avellino e della comunità del Roseto.

La strada che porta alla Chiesa di Santa Maria del Roseto e alla Casa di riposo, da oggi si chiamerà “Via Padre Innocenzo Massaro”, a ricordare una  guida spirituale e un formatore attento e prezioso, un punto fermo sulla strada dei francescani.

Un padre a cui rivolgersi in qualunque momento, senza timore di essere giudicati”, ha ricordato Padre Gianluca Savarese, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Campania e Basilicata, durante la celebrazione della Santa Messa.

Che l’intitolazione di questo slargo- prosegue padre Savarese- non sia solo un tributo fine a se stesso, quanto piuttosto riesca a tracciare una strada di rinascita per tutto, non solo nel senso dello spazio.
Padre Innocenzo ha lavorato instancabilmente e questa cerimonia deve rappresentare una sorta di consegna alle nuove generazioni di ciò che ci ha lasciato il nostro frate.
La storia gloriosa che raccontiamo oggi è quella di fatica di ieri, ma coltivata può germogliare come un bocciolo ad illuminare il nostro futuro. Percorriamo simbolicamente questa strada per lui e con lui

Poi padre Savarese ringrazia l’amministrazione comunale di Avellino per aver fatto in modo che si realizzasse un “sogno”, quello dello slargo del Loreto dedicato a Padre Innocenzo, invocato da tempo.
Presente alla cerimonia il sindaco Gianluca Festa che ha ricordato come il frate fondatore del Loreto h dato lustro alla città e all’Irpinia tutta ed è giusto dargli il giusto lustro.

Non a caso Padre Innocenzo ha “cresciuto” generazioni di figli francescani, sostenuto sempre i più deboli, li ha “coltivati” come pianticelle perché potessero dare molto frutto. Ha spronato tutti , con dolcezza e fermezza, giorno dopo giorno, nella “palestra dello spirito” che per lui era la Fraternità Francescana.

La Chiesa ed il convento di S. Maria delle Grazie hanno visto la crescita e la formazione religiosa di padre Innocenzo, prima come studente e professo, poi come attivo sacerdote, impegnato nella pastorale, nell’insegnamento, nella predicazione e, soprattutto, nell’opera di carità cristiana dell’accoglienza verso i ceti bisognosi dell’Irpinia, tra cui gli anziani.

Per questo la comunità del “Roseto” ha ritenuto opportuno commemorare la scomparsa del frate cappuccino ancora una volta in concomitanza con la celebrazione della festa liturgica della nascita di Maria Vergine, che cade l’8 settembre, per una serie di avvenimenti intimamente legati alla particolare ricorrenza.

L’8 settembre 1970, infatti, fu posta la prima pietra del “Roseto”, benedetta dal Vescovo di Avellino Mons. Pasquale Venezia. Inoltre, padre Innocenzo ha sempre celebrato in tale giorno una commovente cerimonia recando in processione per le strade adiacenti al complesso la bellissima statua di S. Maria del “Roseto”, immagine che si venera nella chiesa annessa alla stessa opera sociale, con la partecipazione di numerosi fedeli, sempre accolti in comunione di fratellanza sullo spiazzo del nuovo complesso.

Per questo la morte del religioso cappuccino continua a sprigionare un retaggio di sincero affetto e di profonda stima fra quanti lo hanno conosciuto e in particolare tra gli ospiti del Roseto, nella certezza che padre Innocenzo anche dal Cielo continuerà a vegliare con costante premura. Un ricordo della comunità anche ad Andrea Massaro, fratello di Padre Innocenzo è scomparso di recente, autore del volume autobiografico del frate cappuccino dal titolo: “Un segno luminoso in un cielo buio“.