La nota di Rifondazione Comunista – federazione Irpina a firma di
Arturo Bonito segretario provinciale
Tony Della Pia comitato politico nazionale – resp. P.le lavoro:
“Sostegno e solidarietà alle lavoratrici della Combipel di Atripalda.
La provincia di Avellino continua a perdere siti produttivi e opportunità occupazionali. Il gruppo Combipel -BTCX in seguito ad un piano di ridimensionamento nazionale ha deciso , unilateralmente , di chiudere diversi punti vendita soprattutto al sud ,tra questi c’è l’unità locale di Atripalda ; ciò ha determinato il licenziamento di nove lavoratrici prevalentemente monoreddito , madri che al momento non hanno certezze sia riguardo al reddito che al futuro occupazionale.
Nonostante il tentativo della CGIL e della FILCAMS Avellino -Benevento di coinvolgere il Prefetto e le istituzioni , dopo 20 anni di attività la proprietà ha boicottato gli incontri e comunicato i licenziamenti senza neanche informare i rappresentanti sindacali. In queste ore apprendiamo che i locali precedentemente adibiti a punto vendita dovrebbero essere occupati da una nota catena statunitense che opera nel settore della ristorazione. Da decenni in Irpinia, ma non solo, la mancanza di un seria programmazione industriale , magari legata alle caratteristiche del territorio , sta provocando una preoccupante desertificazione produttiva , gli opifici abbandonati , molti dei quali realizzati con finanziamenti pubblici tra i quali l’ex legge 219/81 , oggi ospitano mega supermercati e catene alimentari di proprietà delle multinazionali del cibo , in questi contesti sovente regnano sfruttamento , contratti precari e ritmi lavorativi insostenibili, oltre alla infiltrazione della criminalità organizzata .
La realtà descritta ci consegna uno scenario desolante che lascia scarse prospettive alle giovani generazioni sempre più disposte ad emigrare in cerca di un futuro migliore . Come Rifondazione Comunista seguiremo la sorte delle nove lavoratrici licenziate per le quali nell’immediato chiediamo l’attivazione degli ammortizzatori sociali con la prospettiva futura della ricollocazione , previa formazione delle stesse se con mansioni diverse . E evidente che per raggiungere tale obiettivo occorre l’impegno urgente e serio di tutti , serve coinvolgere il Governo nazionale oltre alle istituzioni regionali e locali”.