Nulla il contrario rispetto alla grande opportunità di avere una sede distaccata dell’Università degli Studi di Salerno nella città di Avellino, ma a condizione che si rispettino normative ed esigenze della cittadinanza, anche in termini finanziari.
Parte da questo assunto la nuova iniziativa avviata dal consigliere di opposizione, Nicola Giordano, che ha portato all’attenzione della Commissione bilancio che preside, la più grande manovra dell’amministrazione comunale che, come noto, dislocherà gli uffici comunali da Piazza del Popolo, immobile scelto per l’attivazione dei corsi universitari già da settembre.
Una questione anche di carattere finanziario, posto che la struttura comunale era precedentemente stata inserita nel vasto piano di vendita dei beni di proprietà per fare cassa e rientrare dallo stato di pre-dissesto finanziario.
Circa 5,5 milioni il valore di una parte dell’immobile che era stato messo all’asta, poi ritirato a seguito del protocollo d’intesa con l’Università di Salerno che prevede il comodato d’uso gratuito e stavolta dell’intera struttura il cui valore economico complessivo è stimato sugli 11 milioni.
Ed anche il capitolo dei provvedimenti autorizzativi che l’Ente ancora non ha diffuso, come sottolinea Giordano annunciando la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti.
“Cedere a titolo gratuito un edificio che vale 11 milioni può rappresentare una sottrazione di entrarte per l’Ente ed in più si stanno realizzando delle vere e proprie trasformazioni dell’immobile per cambiarne la destinazione d’uso in difformità ai provvedimenti autorizzati con l’edilizia libera che contemplano solo la manutenzione ordinaria”, alcuni dei quesiti che Giordano porterà all’attenzione della Magistratura.
“Siamo in un Comune mezzo cantierato e l’amministrazione non ha comunicato nemmeno ai dipendenti quanto sta accadendo e come il personale come verrà discolato nelle tre ipotetiche strutture indicate ( Palazzo De Peruta, Comando dei Vigili Urbani e Victor Hugo ndr)- spiega il consigliere dem-Alcune di queste strutture sono ancora oggetto di lavori, e comunque non adeguate né a ricevere i dipendenti né tantomeno gli utenti. Pensiamo al Victor Hugo in piena Zona a traffico limitato e priva di parcheggi.
Per questo in Commissione abbiamo cercato di capire i dettagli del progetto, le autorizzazioni chieste dal Comune, ma i dirigenti non hanno inteso partecipare né fornirci i documenti. Lo stesso fa ogni volta la maggioranza. Questa la dice lunga su come questa amministrazione gestisce il patrimonio che doveva essere valorizzato e invece ora si sottraggono delle risorse. Ricordo a me stesso che solo qualche giorno da la giunta ha approvato una delibera per aumentare nuovamente le tasse, stavolta oltre i massimali. “L’Università- prosegue Giordano- avrà anche il diritto di sublocare l’immobile e così l’amministrazione comunale rinuncia anche ad un’economia di scala dislocando servizi e utenza in tre strutture diverse. Questo lo si fa in un momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini. ”.
Per questo l’opposizione annuncia battaglia, oltre che con una serie di emendamenti che saranno presentati al bilancio previsionale che approda domani in Aula ( anche relativamente ad altri capitoli di spesa fumosi) che alla Magistratura”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Amalio Santoro, membro della Commissione: “Nessuno sa nulla di quanto sta accadendo, ancora una volta con un sindaco che avoca tutti i poteri a se, pensando di non coinvolgere nessuno.
Questo accade in una città che tempo fa fece la scelta di unificare i servizi sanitari nella Città ospedaliera, e ora troveremo uffici comunali spezzatino in modo improvvisato in posti anche difficili da raggiungere.
Una scelta rischiosa, non solo per il Comune che non incassa, ma anche per la stessa Università in una città dove esiste la facoltà di Enologia sempre più negletta a partire dalla perdita dei fondi Pnrr, ci si lancia in una nuova sfida senza tenere conto che quello che attrae gli studenti ad inscriversi ad una Università non è solo la facoltà in senso stretto, ma la città tutta. Non a caso- prosegue Santoro- le Università del Sud scontato gravi carenze in tema di iscritti”.
A mostrare grande preoccupazione per il dislocamento degli uffici comunali anche Paolo Sarno, dipendente comunale, che ha partecipato alla Commissione in quanto Rsu: “Dove andremo a finire noi dipendenti? – domanda- A me sembra che per portare qui l’Università per quanto lodevole sia la scelta, andrà ad intaccare su tutta la macchina amministrativa e sugli stessi utenti.
Noi siamo costretti a lasciare una struttura che sentiamo nostra da oltre 30 anni dove tutti gli uffici sono funzionanti e qui riuniti e dove abbiamo molto più agibilità operando all’interno di un contesto unico, portando le lancette dell’orologio a quando gli uffici erano divisi sul territorio e questo creava e creerà anche disagio agli utenti. Questi ultimi per presentare anche una semplice istanza rischiano di spostarsi da una sede all’altra”.