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La fiammella di un lumino emana una timida luce in quel punto dell’asfalto dove è finita per sempre la vita di Marco Roberti.

Un gesto anonimo, ma comunque carico di significato, per ricordare un uomo dalla vita sfortunata e che, ieri mattina, ha deciso di spegnere per sempre le sofferenze della sua mente.

Quel volo da sei piani finito sul marciapiede di via Piave, percorso pochi minuti prima per chiedere una sigaretta alla commessa del supermercato che successivamente si è vista davanti agli occhi il corpo fracassato dell’uomo.

Quello stesso marciapiede che già qualche mese fa era stato “palcoscenico” del disagio esternato da Marco, quando dal quel balcone aveva gettato giù una sedia.

Per fortuna, in entrambi i casi, nessun passante della centralissima Via Piave e in ore centrali della giornata, si è trovato a percorrere quel tratto di strada dove è caduto il copro dell’uomo. Altrimenti si sarebbe potuta consumare una tragedia nella tragedia.

Che nei 46 anni di vita di Marco si fosse spezzato qualche ingranaggio nel  cervello e nell’animo, era stato cristallizzato anche dai TSO ai quali l’uomo era stato sottoposto in passato.
Chiaramente non è bastato perchè purtroppo è ancora troppo lunga la strada di una rete sanitaria e istituzionale adeguata ad aiutare realmente chi soffre disagi della mente.

Ma in casi drammatici come questi, ogni altra parola sarebbe retorica e fuori luogo. Ed allora non resta che rispettare il dolore di mamma Ada Licchiello, dei fratelli Fabio ed Alberico con le mogli Carmen e Lucia, i nipoti Roberto ed Ilenia, ed i parenti tutti.

La salma di Marco, dopo i rilievi del caso, è stata trasferita persso le Onoranze Funebri Irpinia di Torrette di Mercogliano dove domani, alle 15:30, sarà condotta a Sant’Angelo a Scala, paese d’origine della famiglia, per i funerali alle ore 16:00 presso la Chiesa di San Giacomo Apostolo.

La famiglia ringrazia quanti prenderanno parte al suo dolore.

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