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Nonostante il sindaco di Avellino, Laura Nargi, tenta di evitare la discussione in Consiglio Comunale sulla crisi politica che ha attraversato fulmineamente la sua maggioranza prima che poi abdicasse al rimpasto per l’imminente ingresso in giunta degli eletti dei gruppi direttamente collegati all’ex sindaco Gianluca Festa, gran parte della seduta consiliare è assorbita proprio della discussione sulle dinamiche politiche.

L’ordine del giorno è quello presentato dai gruppi di opposizione ma, ad apertura dei lavori, il Sindaco ricorda come sia sua prerogativa nominare la giunta, piuttosto che cambiarla, o revocare un assessore e, dunque, la discussione non avrebbe ragione di essere.
Chiede anche un parere a riguardo al neo Segretario generale, Maria Luisa Dovetto che, in effetti, perora la causa del Sindaco ma poi è il capogruppo dell’opposizione, Antonio Gengaro, a ricordare l’Articolo 18-Comma terzo dello Statuto Comunale  che ogni Consiglio può essere convocato se ci sia richiesta da un quinto dei consiglieri, fatto salvo si tratti di argomento illecito.

“Parlare di quanto accaduto nei pochi mesi dalla nomina della giunta politica è un fatto illecito?“, domanda Gengaro spingendosi a definire Nargi  una sorta di “truffatrice della volontà popolare avendo- queste le parole del consigliere di opposizione-tradito per accontenare l’ex sindaco Festa”, l’alleanza programmatica con il “Patto Civico” che le ha permesso di essere eletta Sindaco. Non avete onorato quel patto e la giunta tecnica più breve della storia è stato solo uno specchietto per le allodole”.

Ed è proprio Rino Genovese, candidato sindaco del “Patto Civico” a intervenire chiedendo scusa agli elettori per quello che ritiene un errore gravissimo: aver chiesto al ballottaggio di votare Laura Nargi. “Il nostro apporto determinante al secondo turno lo dicono i numeri, non noi- osserva-E Laura Nargi si è rivelata una grande delusione, sia umana che politica, dopo pochissimi giorni dall’elezione. Laura la verità la conosce bene, non c’è biosgno ricordargliela. Ha perso una occasione storica per arrivare ad una pacificazione sociale, perchè non ha avuto il coraggio di confrontarsi e resitere all’arroganza del potere”.

E poi gli interventi degli altri consiglieri di opposizione, da Enza Ambrosone, a Nicola Giordano, Luca Cipriano, Amalio Santoro ed Antonio Bellizzi, che elencando tutte le discrasie di questi primissiomi mesi di Governo Nargi, con la fase uno, quella della giunta tecnica, terminata praticamente ancor prima di cominiciare.

Dai banchi della maggioranza chiaramente la pensano in maniera differente e si sussegono una serie di interventi, ad Alberto Bilotta a Mario Spiniello a Monica Spiezia e Nicole Mazzeo e Antonio Genovese ed Elia De Simone, nel rivendicare la compattezza di una maggioranza della quale, oggettivamente, nessuno ha mai messo in discussione la solidità, ma soltanto contestato il modus operandi.

Prossimo step nel prossimo Consiglio Comunale utile la nomina dei nuovi assessori politici, per far cominicare definitivamente la fase due e calare il sipario sul tentativo di affidarsi a professionisti esterni.

Lo conferma la stessa Nargi che nel suo intervento conclusivo rivendica i risultati raggiunti dagli assessori tecnici scelti ai quali, arringa, aveva già comunicato che il mandato fosse a termine e per il Sindaco, cinque mesi sono stati più che sufficienti per raggiungere risulati egregi. In una prossima conferenza stampa, assicura, ne renderà conto.