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È un vero e proprio rebus quello legato alla sede di SorrentoAvellino, la gara che sabato prossimo (ore 18:30) potrebbe consegnare ai biancoverdi la promozione in Serie B. Al momento, nessuna decisione ufficiale, ma un dato sembra ormai chiaro: giocare a Potenza con la presenza dei tifosi irpini appare quasi impossibile.

A pesare sono gli scontri avvenuti lo scorso 10 novembre al termine della gara di campionato tra Potenza e Avellino, quando un agente rimase lievemente ferito. Da allora, la posizione di Questore e Prefetto di Potenza non è cambiata: per loro non esistono le condizioni di sicurezza per accogliere i tifosi biancoverdi, neppure in numero ridotto e con viaggio organizzato. A rendere il clima ancora più teso, nelle ultime ore è apparso anche uno striscione di minaccia nei pressi dello stadio Viviani: “A Potenza non si festeggia”. Un messaggio chiaro e pesante, che ha ulteriormente raffreddato l’ipotesi di un’apertura.

Così, l’alternativa più concreta porta dritta a Frosinone. Ad aprire ufficialmente a questa possibilità è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha parlato di “logica di buon senso” per spiegare come la soluzione ciociara possa rappresentare un compromesso per ridurre i rischi e garantire comunque la presenza del pubblico.

Il presidente dell’Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, spinge forte in questa direzione. Ma la decisione finale spetterà al CASMS (comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive), che in giornata dovrebbe esprimere un parere determinante. Intanto, resta sullo sfondo anche l’opzione Cava de’ Tirreni, un’ipotesi che nelle ultime ore ha ripreso quota.

Il tempo stringe, i tifosi aspettano, la città sogna. Ma prima di pensare alla festa, bisogna ancora capire dove andrà in scena Sorrento-Avellino: Potenza, Frosinone o Cava de’ Tirreni? La parola finale spetta al CASMS.

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