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Si avvicina una delle ricorrenze particolarmente sentite dagli avellinesi, quella del Focarone in onore di San Ciro Martire, il Santo medico venuto dall’Egitto e il cui culto è radicatissimo a Napoli, in particolare Portici, ma anche in tutti i centri della Campania, irpinia compresa.

Una tradizione che resiste, un falò alimentato da fascine in legn solitamente radunate nell’aia davanti alle case di campagna, Poi c’è l’aspetto religioso, con sante Messe che vengono celebrate sin dalle prime ore del mattino nelle chiese dove ci sono statue che raffigurano il Santo.

Ad Avellino particolarissimo è il legame con San Ciro nella omonima chiesa che si trova all’altezza del viale dei Platani, ma anche a Collina della Terra negli ultimi anni si rinnova la tradizione dle fuoco che tutto rigenera.

Questo per merito di Don Emilio Carbone, Parroco della Chiesa di Costantinopoli in Corso Umberto I, che sta cercando di ripristinare l’antica tradizione dei falò accesi in tutti i quartieri della città, affinché le nuove generazioni non perdano il gusto di identificarsi in un luogo e in una comunità e si ritrovino intorno ai segni dell’appartenenza religiosa e civile.

I riti religiosi cominceranno domenica 28 gennaio con le Confessioni e la Santa Messa alle ore 12:00:
Poi Lunedì 29 S. Rosario. Confessioni. S. Messa alle ore 18:00; martedì 30 alle ore 18:00
Benedizione dell’Acqua e dell’Olio di S. Ciro sino al culmine di mercoledì 31 gennaio, quando cade la ricorrenza di San Ciro. Si parte con le Sante Messe previste per le ore 9 – 10 – 11 – 12 – ore 16.30, fino alla Messa solenne delle ore 18:00, poi la preghiera con la reliquia di S. Ciro fino al gran finale dell’accensione e benedizione del piccolo “falò” di S. Ciro.