Ci sono i cannoli siciliani, uno degli stand letteralmente presi d’assalto, ci sono le “paste” napoletane, con il “Boss della sfogliatella” di Portici, le nocciole di Giffoni. Ed ancora c’è la liquirizia calabrese, i sapori di Puglia e quelli cilentani con l’apicoltura, fino alle lavorazioni a mano molisane.
Ma ci sono anche i profumi irpini con gli stand di salumi e caciocavalli di Morra De Santis, tutto quello che di buono offre “Central Funghi” con sede ad Atripalda, e ci scuseremo se non abbiamo nominato tutti gli standisti, irpini e soprattutto non, che hanno partecipato alla quattro giorni di “Italia in gusto”.
Ed in effetti già dal nome della manifestazione che ha fatto tappa nella città di Avellino, specificatamente in una parte di Corso Vittorio Emanuele, c’è da aspettarsi stand provenienti da tutto lo Stivale.
La stessa amministrazione comunale, nell’approvare gli indirizzi di “Gusto Italia Avellino – I Mercatini di Primavera”, ci ha tenuto a precisare che “l’evento si configura come un’azione strategica volta a rafforzare l’identità territoriale e a promuovere la città di Avellino a livello culturale e turistico; rappresenta il progetto di promozione territoriale del Made in Italy che prevede da un lato, la valorizzazione dei Prodotti Tipici delle varie Regioni Italiane e delle Eccellenze Enogastronomiche, dell’Artigianato Artistico, Tradizionale, delle Creazioni Artigianali handmade, dall’altro mira a creare una vetrina di promozione, sviluppo, valorizzazione delle tipicità locali e delle tradizioni del vicino periodo pasquale”.
E non sarà nemmeno un caso che molti degli standisti hanno detto di aver scelto Avellino già in occasione dei Mercatini di Natale e, tutto sommato, visto il flusso di persone che hanno popolato il corso cittadino, non è detto che non decidano di tornare.
A corollario del cibo, una serie di eventi tra musica e balli che, ha comunque avuto il merito di affollare il corso e, forse, far girare anche l’economia, almeno per qualche giorno.
Se bastano eventi simili a risollevare l’immagine di Avellino come capoluogo e innescare quei flussi turistici di cui si parla da anni, non tocca a noi dirlo. Certamente appare calzante il detto: “Dove c’è gusto non c’è perdenza“.