Una campagna elettorale tra e con le persone con il suo inconfondibile stile da giornalista, perchè e qualsiasi persona che abbia lavorato anche solo un mese nella propria vita, la deformazione professionale diventa parte di se stessi.
Ed è così che Rino Genovese scalda anche la folla di Piazzetta Agnes durante il comizio che rappresenta la chiusura di una campagna elettorale “senza manifesti che hanno imbrattato la città, men che meno costosissime sponsorizzate sui social.
La mia campagna elettorale – rivendica con forza il giornalista Rai- si è svolta per le strade, per tutti i quartieri della città, a parlare con le persone e ascoltare i loro problemi e proposto soluzioni contenute nel nostro programma”.
Fino all’ultimo dice: “Senza chiudermi in una stanza proiettando video preconfezionati. Con la coscienza pulita, non solo la mia, ma anche quella dei miei alleati- e qui nomina senza remore Angelo Antonio D‘Agostino, Livio Petitto, e anche Gianfranco Rotondi- perchè nessuno di noi è accusato di associazione a delinquere, nessuno- e stavolta Genovese non fa sconti a nessuno- nessuno manda sms per invitare a votare un candidato sindaco- Laura Nargi- a capo di di un progetto politico attenzionato dalla Procura della Repubblica”.
Al fianco di Genovese i candidati delle cinque liste a suo sostegno, di quel “Patto civico”
Avellino solidale; urbanistica, mobilità sostenibile e città green; fondi e finanziamenti; democrazia partecipativa; amministrazione trasparente; cultura; sport e inclusiva. Sono questi i pilastri del programma elettorale per “Restiuire dignità alla città di Avellino e agli avellinesi”.