Lettera aperta a cittadini irpini e amministratori “Alziamo la testa e non togliamoci il cappello” Di Franco Fiordellisi Segr Gen. CGIL Avellino
“La vicenda sul ciclo integrato dei rifiuti, dobbiamo ammettere che finalmente ha definito chi tra politici, sindacalisti sta per i beni pubblici, Res pubblica , e chi per il privato. Questo chiarimento dovrebbe richiamare il popolo a definire il suo ruolo nelle scelte che degli eletti fanno sulla nostra pelle abusando del loro mandato e infatuandoci con la prosopopea del privato risolutore di problemi, di abbattimento di costi ecc.
Se torniamo ai rifiuti sarebbe normale e logico riflettere su alcune cose che pongo all’attenzione di tutti:
1) ma se la società pubblica non può mantenere la sfida “produttiva” con lo smembramento del ciclo perché dovrebbe reggere quella col privato;
2) la costituzione del subambito da parte della città Avellino, che fa venir meno una parte rilevante della liquidità, la stessa viene a mancare tutti, ovvero per Irpiniambiente per la Newco dell’Ato e per la società mista (col privato).
Quando dal 1994 sino al 2010, come movimenti e politica siamo cimentati sulla crisi rifiuti, evitando che le aree interne, con meno residenti e con maggior territorio, diventassero lo sversatoio delle città e di tutta la regione, lo sforzo portò alla responsabilizzazione degli Enti Locali e delle province, da quelle battaglie nasce IrpiniAmbiente la tutela del ciclo integrato pubblico in provincia di Avellino. Adesso si avverte disattenzione o disaffezione sull’importanza di quelle battaglie e del fondamentale ruolo del pubblico, per la tutela ambientale,per la legalità legati ai servizi pubblici come Acqua e Rifiuti oltre che della Sanità, socio assistenziale e Istruzione, ma la lezione del covid è stata dimenticata ed anzi viene usata per distruggere lo Stato Sociale e la presenza, fondamentale, del pubblico in questi settori.
È Sicuro che sono necessari interventi per efficientare e responsabilizzare lavoratrici e lavoratori, ma questo è possibile se la testa, i politici, fanno la loro parte in trasparenza, partecipazione e gestione aperta e comunitaria. Tanto chiarito e per tornare alla vicenda rifiuti bisognerebbe che tutti gli Enti Locali compresa Avellino operino unitariamente e solidaristicamente per il bene della provincia e di tutti noi residenti.
Ovviamente non siamo anime belle e sappiamo che Avellino se torna vorrebbe essere protagonista e “comandare”, se prosegue nel Sub Ambito, previsto dalla legge regionale, gli altri per gestire debbono fare azioni utili ad abbattere i costi ed aumentare le entrate, in questo caso l’efficientamento degli impianti, lo smaltimento di refluì ed umido in impianti locali, definizione del ciclo, porterebbe a definire il costo minore per i comuni e quindi per i cittadini gestibili nei due casi. Il punto sembra ruotare intorno al Pd o meglio a maggiorenti di questo partito che non riuscendo a fare opposizione al sindaco Festa deve affrontare, contrastarne, la sua rielezione ma come? Come rappresentati dei lavoratori, pensionati, come cittadini, residenti contribuenti riteniamo che si debba, con forza, mantenere i servizi pubblici, sanità e socio sanitario, potenziarli dove mancano o sono scarsi! Non dobbiamo perdere la bussola di quanto fatto negli anni scorsi e cacciare “i mercanti dal tempio” della Res pubblica, affermazione forte ma necessari.
Le politiche europee per anni hanno messo al centro l’austerità, hanno ampliato le diseguaglianze territoriali e indebolito gli Enti Locali( Comuni) che nelle nostre terre spesso non riescono a
svolgere le funzioni assegnate loro dalla Costituzione, vedete asilo nido e assistenza sociale!
La politica, il PD, la regione ecc. devono decidersi a contrastare questo neoliberismo e al posto di privatizzare dovrebbero intervenire sul complesso delle norme sulla finanza locale sciogliendo nodi strutturali irrisolti, a partire dalla certezza della stabilità delle risorse comunali ordinarie, per evitare che le diseguaglianze territoriali si accentuino.
Si deve intervenire per una effettiva perequazione finanziaria e infrastrutturale, i Comuni già più ricchi avranno l’opportunità di accrescere la propria spesa nei prossimi anni, ma costretti a perseguire azioni imposte, non decisi dalle comunità locali, realizzando solo un apparente miglioramento per la città, mentre i Comuni già più poveri, allungheranno le fila degli enti deficitari o in disavanzo e attenderanno in coda l’ennesimo intervento straordinario.
Quindi è tempo di solidarietà di partecipazione e gestione trasparente così da permettere a tutti i cittadini della provincia di Avellino di avere pari condizioni e diritti, evitare sprechi e valorizzare le società che abbiamo a disposizione. Facciamoci sentire con i nostri amministratori, Sindaci, per usare lo strumento pubblico in questo caso IrpiniAmbiente per dare un segnale civico e di democrazia”.