Ogni volta che il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, torna nella sua Irpinia, e negli ultimi tempi capita sempre più spesso, la domanda dei cronisti, ad Avellino come nel resto dello Stivale, appare d’obbligo: “Ministro si candidata come Governatore per la Regione Campania?”.
E la risposta del titolare del Viminale è sempre la medesima: “No, assolutamente no”.
E come pure sta facendo da qualche settimana sposta l’attenzione sulla fede calcistica e su una provincia in trepidazione per la promozione in Serie b. ”
“Di questi tempi la priorità e seguire le gesta della squadra del calcio. Certo le regionali sono importanti, lo sono per tutta la Regione Campania che ha la necessità che recuperi una capacità di amministrazione importante anche per le aree interne e quindi per l’Irpinia.
Io ritengo, nella mia opinione, che negli ultimi anni sia stata un po’ trascurata e quindi è importante che, insomma, dalle Regionali possa uscire qualche azione di recupero anche da questo punto di vista”.
Un appuntamento elettorale importante per l’interno centrodestra, ma il Ministro Piantedosi osserva come “i partiti della coalizione abbiano abbondanti elementi di classe dirigente che merita di essere messa in campo. Usiamo la metafora come quella dell’Avelino Calcio, a volte sono gli outsider che fanno la storia, quindi credo ci sono tutti i presupposti per fare qualcosa di importante anche da questo punto di vista”.
L’onorevole Piantedosi è stato ad Avellino alla presentazione del libro del giornalista Salvatore Biazzo “I misteri del Chimico dei Fantasmi”. omaggio al chimico avellinese Oscar D’Agostino in occasione del 50esimo anno dalla sua morte.
Sul punto il Ministro ha commentato: “Un libro molto accurato, pieno di ricerca storica quindi va dato atto all’autore che, tra l’altro, ha raccontanto diverse vicende accadute proprio all’interno del compendio Viminale. Questo restituisce un romanticismo a questa storia che l’autore ha saputo coniugare con un approfondimento veramente molto meticoloso, scientifico, accurato di riferimenti storici, di ricerca, di citazioni continue. Si coglie anche un po’ la passione da irpino di Biazzo di volere in qualche modo celebrare la figura di un irpino importante come Oscar D’Agostino che faceva parte di questo gruppo storico”.