Il rapporto redatto dalla DIA conferma l’operatività del Nuovo Clan Partenio. La relazione della Dia, direzione investigativa antimafia riferita al primo semestre dell’anno scorso, non lascia spazio a dubbi. E’ ancora il clan Partenio a comandare nel capoluogo irpino.
Relazione che evidenzia ulteriori particolari: “Il vuoto di potere determinato dai numerosi arresti e dal lungo stato di detenzione di due fratelli ergastolani tuttora ritenuti elementi di vertice del clan, sembrerebbe all’origine di una serie di fibrillazioni e dello scontro armato tra due gruppi criminali che si contenderebbero il controllo delle attività illecite”. E non solo: “Nel provvedimento restrittivo eseguito dalla Polizia di Stato il 17 febbraio 2021 a carico del pregiudicato ritenuto responsabile del delitto l’aggravante mafiosa è stata dunque motivata dalle modalità della condotta avendo egli agito “in pieno giorno sulla pubblica via, a volto scoperto” e soprattutto sfruttando la condizione di assoggettamento omertoso esistente sul territorio”. Il riferimento riguarda l’agguato ai danni di Francesco Liotti, pochi giorni fa, la condanna di 14 anni di reclusione per Danilo Volzone.
Caso Pratola Serra
Nella relazione della Dia si fa riferimento anche allo scioglimento del consiglio comunale di Pratola Serra. “La sempre maggiore propensione dei sodalizi criminali all’infiltrazione dell’economia legale e dei contesti politico-amministrativi specie nel settore degli appalti pubblici – viene evidenziato – aveva comportato il 26 ottobre 2020 lo scioglimento del Consiglio comunale di Pratola Serra. Tale fenomeno nel semestre in esame ha trovato ulteriore riscontro anche nelle interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Avellino dalle quali sarebbero emersi, in qualche caso, collegamenti con la c.d. “Società foggiana”.
Alta Irpinia nelle mani della criminalità pugliese
L’ingerenza della criminalità pugliese nel territorio dell’Alta Irpinia sarebbe stata peraltro già delineata anche dall’indagine Grande Carro eseguita il 28 ottobre 2020 dai Carabinieri, con cui sarebbe stata ricostruita proprio l’attività di un gruppo criminale facentecapo ai Sinesi–Francavilla di Foggia che si sarebbero avvalsi di un personaggio del luogo, referente in territorio irpino per la batteria criminale pugliese. Il legame della delinquenza avellinese con la criminalità organizzata pugliese è stato messo in luce anche dalla relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga pubblicata nel mese di giugno 2021”.
“Nel documento si evidenzia come la posizione strategica della provinciache rappresenta una zona di raccordo tra Campania e Puglia potrebbe favorire frequenti alleanze tra gruppi criminali prevalentemente dediti al traffico di stupefacenti alla luce del ruolo dei sodalizi pugliesi quali hub nello smistamento della droga proveniente dai Balcani”.
I gruppi “forti” in Irpinia
“Nella provincia di Avellino si confermerebbero quali gruppi di maggiore spessore criminale i clan Cava e Graziano quest’ultimo originario di Quindici, nonché quello dei Pagnozzi che estende la propria influenza su parte del territorio di Benevento e Caserta, nonché nella città di Roma. In particolare nella Valle di Lauro permane la contrapposizione tra i primi due clan citati i cui esponenti di vertice insieme ad affiliati di elevato spessore criminale risultano attualmente liberi, circostanza quest’ultima che potrebbe favorire il riacuirsi del confronto armatotra i due schieramenti per la supremazia sul territorio soprattutto riguardo allo spaccio di sostanze stupefacenti”.