“Chi ha avuto la fortuna di conoscere Antonio Di Grezia non potrà dimenticare il suo sorriso pacato, il suo passo deciso e quella straordinaria capacità di dedicarsi agli altri senza mai chiedere nulla in cambio. Antonio ha lasciato un vuoto enorme in chi ogni giorno lo incrociava alla mensa dei poveri, dove per oltre vent’anni ha svolto la sua missione con umiltà e dedizione”. Così in una lettera il Vescovo di Avellino, Arturo Aiello dopo la scomparsa di Antonio Di Grezia, cuoco che per oltre vent’anni alla Mensa dei Poveri.
“Dopo la pensione aveva scelto di dedicarsi totalmente agli ultimi, mosso da un senso di giustizia sociale e da un amore per l’umanità che andava oltre ogni parola. Antonio non cercava riflettori, non desiderava riconoscimenti. La sua gioia era vedere un piatto caldo arrivare a chi non aveva nulla, incrociare lo sguardo grato di chi viveva ai margini, dare una parola buona a chi ne aveva bisogno – continua la lettera – Alla mensa era un punto di riferimento. Preciso, instancabile. Ogni gesto, ogni ricetta, ogni pentola sul fuoco era un atto d’amore. Per lui non si trattava solo di nutrire il corpo, ma anche di ripristinare la dignità a chi troppo spesso viene dimenticato. Mi piace pensare ad Antonio come ad un amico che ha pienamente vissuto la sua vita, al servizio degli ultimi, con discrezione e cuore. Un esempio raro, che ci accompagnerà per sempre”.