Tempo di lettura: 3 minuti

E’ una candidatura ufficiosa, quella che Rino Genovese annuncia in un post su Facebook. Una candidatura a sindaco di Avellino, alla testa di una coalizione civica che comprenderà quasi certamente i partiti di centrodestra.

“Triste verità quella annunciata dal palco, la notte di capodanno, dal sindaco Festa. Molto triste, per cui non capisco perché urlarla con tanta gioia ed enfasi spropositata, al limite del ridicolo”, scrive Genovese.

“Allacciate le cinture di sicurezza e – continua parafrasando le parole del sindaco Festa dal palco di Capodanno – preparatevi a decollare, cari concittadini che solo trasferendovi in altre città avete potuto trovare un lavoro.

Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a decollare verso ospedali di altre regioni, avellinesi che non avete alternativa a sottoporvi a cure e spesso salvare la vostra vita, solo perché avete avuto la sfortuna di nascere in una terra dove il diritto alla salute diventa carta straccia, la sanità è al collasso, le liste d’attesa una condanna al dolore.

Allacciate le cinture di sicurezza e – aggiunge – preparatevi a decollare, cari giovani della nostra amata città che, finiti i brindisi e le feste, dovrete tornare nelle Università del Nord per continuare i vostri studi”.
Genovese mette in luce nel suo post i maggiori punti critici della città di Avellino.

“Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a decollare, se volete assistere ad un evento culturale degno di nota o visitare un centro storico che possa definirsi tale.
Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a decollare, visto che Avellino non ha altre soluzioni di trasporto pubblico, unico capoluogo di provincia che non sia più adeguatamente servito da una ferrovia, il trasporto pubblico su gomma una chimera.
Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a decollare, e forse, purtroppo, a non tornare più. Migliaia gli irpini che hanno definitivamente abbandonato la nostra provincia negli ultimi anni.

Per chi resta non ci saranno cinture da allacciare, ma cinghie da stringere. Il 2024 sarà l’anno in cui gli avellinesi pagheranno le tasse comunali più alte d’Italia.
Ma potremo sempre rallegrarci con un sindaco per il quale tutto diventa enjoy e divertimento a spese della collettività, occasione per lanciare fantasmagorici slogan elettorali.

Ogni amministrazione, di ognuno dei 550 comuni che compongono la nostra meravigliosa regione, ha offerto ai propri cittadini luminarie e concerti a Ferragosto e a Natale. E’ assolutamente compito di ogni sindaco pensare anche a rallegrare le festività dei propri cittadini. Ma in nessun comune ho assistito ad un uso così spudorato degli eventi a fini elettorali, e in tutti ho ammirato l’onestà intellettuale di fare innanzitutto un uso saggio delle risorse comunali e contemporaneamente lavorare su progetti di sviluppo che certo non possono ridursi a concerti e fuochi d’artificio.

Qual è il merito di un primo cittadino che usa ogni palco di ogni festa al solo fine di perpetrare la sua infinita campagna elettorale accanto ad artisti presenti esclusivamente perché lautamente pagati con i soldi dei cittadini? Mi dicono che solo Venditti abbia ricevuto un compenso di 270mila euro. Se non è così attendo una smentita. Mezzo miliardo delle vecchie lire. Chiunque abbia assistito al concerto, di fatto, è come se avesse pagato un biglietto, ed anche molto caro. Con le proprie tasse. Questo è innegabile… tutto il resto è il solito triste teatro della politica, dove una volta spente le luci e calato il sipario resta solo il buio”.