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Polizia di Stato in festa come ogni anno il 29 settembre, giorno della Celebrazione del Patrono, San Michele Arcangelo.

Nella splendida cornice della Chiesa del Santissimo Rosario, si è tenutala Santa Messa officiata dal Vicario del Vescovo di Avellino, Don Pasquale Iannuzzo.

Un evento che rappresenta un importante appuntamento, nonché momento di particolare unione per tutto il personale della Polizia di Stato, in servizio e in congedo, a cui hanno presenziato le massime autorità civili e militari della Provincia di Avellino, dal Procuratore capo Domenico Airoma, al Prefetto Paola Spena, al Presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, fino alla massime rappresentanze delle Forze di Polizia, con in prima fila chiaramente il Questore Nicolino Pepe.

Presente anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, nonché i familiari delle vittime del dovere.

“San Michele Arcangelo è anche un modo, un’occasione per stare insieme alla cittadinanza, ed è per questo che ci piace celebrarlo in una Chiesa nel centro di Avellino- dice il Questore- Esercitare le nostre funzioni nelle piazze delle città  dove svolgiamo quotidianamente la nostra missione civile, il nostro impegno”.

Poi il Questore si focalizza sugli ultimi episodi accaduti in città, a partire dalla bomba esploso qualche giorno fa davanti all’ingresso dei una casa popolare: “Stiamo lavorando alacremente, da subito abbiamo ascoltato testimone, visionato immagini.
Voglio sottolineare che io sono ad Avellino dal 15 maggio e sto ancora studiando determinati fenomeni. Mi sembra che ad Avellino, nella Provincia tutta, vengono assicurati standard di sicurezza buoni se non elevati. Non vedo grosse problematiche al di là dei fenomeni come i furti, lo stupefacente che sono fortemente in media con con i livelli del Paese“.

Resta l’allarme dei cittadini sull’esclation di furti: “Mi dispiace dirvelo- dice Pepe rivolgendosi ai cronisti- ma spesso gli espisodi sono frutto di una narrativa un pòapprossimativa, perché le statistiche ci dicono che vengono commessi meno di un furto al giorno ad Avellino e un furto e mezzo in tutta la provincia.
La configurazione del territorio con strade isolate di campagna, contrade, rende difficile la vigilanza e chi è colpito da un furto, comprendo benissimo che viene violato nei suoi principi più intimi e quindi alimenta una percezione di sicurezza che è confliggente con la sicurezza rilevata.
E noi ci vogliamo fare carico anche di questo, parlando con le vittime e andando a presidiare le zone colpite con numerosi servizi straordinari di controllo del territorio e per fare da deterrente per i furti e per infondere sicurezza alla gente”.

E sulla movida: “Sono cautamente molto ottimista, nel senso che noi abbiamo cominciato ad aprire un focus sulla movida dai fine da fine maggio e ancora sono in atto i servizi straordinari. Controllo il territorio con attenzione sui tavoli di coordinamento della Prefettura e servizi in cui concorrono meritoriamente, insieme alla Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia locale e Polizia stradale. A parte quell’aggressione avvenuta per un fatto di precedenza a via Duomo, non abbiamo rilevato fatti ascrivibili alla mala movida.
Al di là di quelle che sono a volte le segnalazioni delle emissioni sonore, però c’è stato moltissimo lavoro, tante sanzioni, persone denunciate, un arresto per furto d’auto, numerose persone controllate veicoli, persone identificati, veicoli controllati. Ci siamo impegnati molto moltissimo credo”.

Infine il consumo di droga: “Ad Avellino come in Italia rappresenta una piaga. In questo momento parlo anche l’età media anche nel capoluogo si è abbassata notevolmente preoccupato.  Ripeto, lo spaccio e consumo di stupefacenti è in media con il trend nazionale,  non sono preoccupato. Seguiamo certe piste, arresti, attività di sensibilizzazione nelle scuole e ce la mettiamo tutta”.