“Abbiamo depositato la lista del PD. Auspico che gli eletti rappresentino concretamente la voce del partito all’interno del Consiglio Provinciale. Abbiamo dato preferenza ad uscenti come Luigi D’Angelis e Laura Cervinaro, con l’attesa della loro disponibilità. Altri nomi nuovi sono presenti nella lista, e mi auguro che otterrà i risultati sperati”. Così il segretario provinciale del PD, Nello Pizza, a Palazzo Caracciolo. “Va notato che – continua – questa è un’elezione di secondo livello, con poche indicazioni politiche, è un procedimento burocratico in un’istituzione destinata al cambiamento. Non prevede l’elezione del Presidente, ma è comunque una prova elettorale che auspichiamo vada bene per il nostro partito“.
Pizza enfatizza che “La lista del Pd è indipendente e non ha ulteriori padrini o sponsor“. Sul rapporto con il numero uno della Provincia Rino Buonopane: “Non posso prevedere l’orientamento del Presidente, ma la nostra lista è espressione autonoma del Partito Democratico.
Secondo il coordinatore provinciale di Italia Viva, Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano: “Questa è una tornata elettorale decisamente atipica specialmente considerando che il Presidente rimane in carica. La nostra lista – osserva – si orienta verso i moderati e il centro, senza la necessità di definire un perimetro per le alleanze. La nostra formazione è monocolore, eleggeremo i nostri consiglieri provinciali e affronteremo eventuali ulteriori questioni successivamente”. Ad intervenire pure il vice presidente della Provincia, Girolamo Giaquinto, candidato nella lista Per l’Irpinia: “E solo una competizione per il rinnovo del Consiglio, rispetto a una Presidenza che ha una diversa durata e attualmente si focalizza sulle problematiche della nostra provincia. Coinvolge principalmente amministratori che desiderano partecipare alle decisioni che inevitabilmente influenzano le proprie comunità”.
E ancora: “Non so cosa sia accaduto in Fratelli d’Italia o in altre componenti politiche, ma – dice Giaquinto – fin dall’inizio abbiamo sottolineato la necessità di un’azione “civica” da parte degli amministratori locali su specifiche tematiche. Dopo la campagna elettorale, ci sarà una nuova composizione del Consiglio, ma ora l’elemento focale è intercettare consenso su determinate tematiche”.