Avellino – “Non ci sono alternative ad una evidente presa di coscienza, non ci sono tatticismi o giochetti o piccole furbizie che possono fare in modo che quello che è accaduto fino ad ora possa essere nobilitato. Tutto quello che è accaduto finora è figlio di una vecchia politica, di vecchi giochi di potere ai quali con uno scatto di orgoglio e con senso di responsabilità a dicembre dello scorso anno si era provato a dire basta.
Noi non siamo disponibili ad essere strumento di una politica che non guardi al futuro di questa terra con l’ambizione di creare le opportunità e le occasioni di sviluppo e assolutamente indisponibili a fare in modo che la politica torni ad essere semplicemente l’occasione per piccole ambizioni personali e per sostenere progetti dal fiato corto e senza alcuna prospettiva”. E’ questo il senso della relazione pronunciata dal segretario provinciale del Partito Democratico, Nello Pizza, dinanzi alla direzione provinciale che si è riunita questo pomeriggio presso la federazione provinciale di via Tagliamento.
Su richiesta dello stesso segretario Pizza la relazione è stata messa ai voti ed è stata approvata, definendo di fatto l’esistenza di una maggioranza e di una minoranza.
“Il dato politico vero – ha aggiunto il segretario provinciale – è quello delle elezioni alla Provincia che vedeva coinvolto il cosiddetto campo largo e possiamo affermare che anche la seconda volta ha fatto registrare la tenuta dell’alleanza che sostiene Rino Buonopane. Anzi, possiamo anche spingerci ad affermare che questa alleanza si è anche rafforzata in termini numerici. Che questa volta non si prestano ad interpretazioni diverse. Il dato che emerge invece dalle elezioni comunali è un dato contrastante sebbene dove abbiamo potuto lavorare in sinergia i risultati per il Partito Democratico non sono mancati come si vede a Grottaminarda, a Gesualdo e in altre realtà. Purtroppo, e questo poi il tema principale di questa direzione, le spaccature all’interno del partito hanno fatto sì che in altre realtà a vincere fossero le forze avverse.
Non si può negare che a Solofra il sindaco eletto non sia sicuramente espressione del Partito Democratico e che oggi il Pd sia all’opposizione di quella amministrazione., mentre sia chiaramente in maggioranza nelle realtà dove c’è stata trasparenza e linearità nella proposta politica. Questo induce una riflessione: nostro dovere mantenere unito il partito ed evitare fratture in un momento molto delicato che precede di qui a qualche mese le elezioni politiche. Tuttavia non credo che sia questa Direzione a dover sancire una spaccatura che purtroppo mi appare come evidente e che negare in questa sede significherebbe voler nascondere la testa nella sabbia. Ovviamente questo impone una riflessione politica che eviti situazioni che portino al cortocircuito dell’attività politica e che soprattutto non paralizzi il partito impedendogli di svolgere quel ruolo di traino e di proposta per i nostri territori, ruolo che ci viene dal peso elettorale dal consenso ancora elevatissimo del partito in provincia e che gli attribuisce oltre all’onore anche l’onere di rappresentare il riferimento di qualunque progetto serio di sviluppo e di rilancio di questa provincia”.
“Non possiamo continuare a negare l’evidenza – ha continuato Nello Pizza – e non possiamo quindi continuare a sostenere che esista un partito unito con organismi uniti laddove invece le spaccature sono evidenti. L’unità di facciata non serve a nessuno. Quello che è accaduto alla Provincia è la rappresentazione plastica di questa dualità del partito incompatibile con un percorso unitario. Chi a giugno sceglie, senza alcun chiarimento politico preventivo, di appoggiare D’Agostino sceglie di stare anche con Italia Viva e con il sindaco di Avellino, di cui non conosco la sua collocazione politica e per questo lo cito personalmente. Questa scelta induce lo stesso D’Agostino, all’indomani dell’ennesima sconfitta elettorale, a proporsi come alternativa a questo Pd (queste le sue parole) alimentando una politica contraria a noi, al nostro partito, al percorso politico da noi immaginato. Questo impone che il proseguo dell’attività politica del Partito Democratico tenga conto di queste separazioni e soprattutto tenga conto del fatto che vi è una parte del partito che continua a coltivare un progetto politico antitetico a quello immaginato in occasione del nostro congresso”.
“Questo modo di agire in politica mi offende – così ha concluso il segretario Pizza – e non ho intenzione di essere testimone inconsapevole di giochi e strategie oscure. E pertanto ritengo importante che oggi si prenda atto di tutto questo e soprattutto si prenda atto della mia indisponibilità a continuare un percorso come quello che è stato gestito fino ad ora: le diverse sensibilità del partito prendano consapevolezza di questo e si assumano la responsabilità dei loro gesti e accettino le conseguenze del loro agire”.