Amministrative, Montefusco: “Ci sono ancora nodi da sciogliere”
“Siamo qui per dare il nostro contributo a una discussione pubblica rivolta alla città tra le forze del campo progressista. Stiamo da mesi facendo uno sforzo per costruire un’alternativa a questi anni di cattivo governo della città, al sindaco uscente e alla sua Giunta. E occorre farlo bene”. Così il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Roberto Montefusco, a margine dell’incontro, “Per un’altra Irpinia, per un’altra Avellino”, incontro che si svolto al circolo della stampa, con la partecipazione del consigliere comunale di di Si Può Amalio Santoro, Maria Grazia Papa, la coordinatrice della segreteria dem Enza Ambrosone, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Vincenzo Ciampi e Generoso Picone, presidente di Controvento.
Abbiamo ancora dei nodi aperti da sciogliere – dice Montefusco – sia rispetto al perimetro della coalizione, che mi sembra mi sembra sia ancora da definire, sia rispetto ai criteri di individuazione del candidato sindaco. Ci auguriamo di farlo in tempi stretti ma, spiega, è altrettanto necessario farlo bene. Troppe volte si è immaginato in questa città che con la sommatoria di sigle si potesse vincere le elezioni. Non è andata così, la storia dovrebbe pure insegnare qualcosa. Ci auguriamo che ci sia il buon senso e la saggezza per offrire ad Avellino la proposta più più utile”.
E rispetto ad Italia Viva, Montefusco, precisa: “Non è una questione di veti ma di chiarezza politica: il punto non è fare gli uscieri della coalizione, nessuno si può arrogare questo diritto. Ma non si può un giorno stare con la destra in provincia a votare D’Agostino, e il giorno dopo dire di voler stare nel campo progressista. Noi diciamo una cosa molto semplice, per costruire una coalizione che abbia un minimo di credibilità occorre che tutti gli attori in campo facciano chiarezza sulla propria collocazione. Vale per tuti» rincara Montefusco. “Chi stasera è qui ha già approvato un manifesto di intenti di adesione al centrosinistra”.
E affronta anche il caso Giordano coinvolto nel processo “Aste ok”: “Gli abbiamo chiesto un passo indietro al tempo dell’apertura delle indagini. Ciò è ancor più vero dopo gli sviluppi dei fatti processuali e dopo il rinvio a giudizio. La presunzione di innocenza è un tratto essenziale dello stato di diritto: c’è però una questione di opportunità politica che per noi è altrettanto evidente. Non c’è dubbio che vale il tema per cui la politica non può limitarsi a un ruolo notarile rispetto a ciò che accade ma deve dare un giudizio, una valutazione, filtrando le candidature. Troppo spesso si abdica a questa funzione. Mi auguro – sottolinea – che su questi temi ci sia un’attenzione generale”.
Secondo il consigliere regionale del Movimento Vincenzo Ciampi, “quella di oggi è un’ulteriore tappa di un percorso che abbiamo iniziato qualche tempo fa per verificare se sussistono le condizioni per dar luogo a un campo progressista o campo largo che dir si voglia. Trattandosi di una consultazione amministrativa che riguarda il governo di una città capoluogo di 56.000 abitanti, dobbiamo confrontarci a partire da un’idea di città. Dobbiamo avere le idee chiare – precisa Ciampi – su quello che vogliamo fare: se si trova l’accordo sui temi bene, e io sono ottimista, se invece la vogliamo caratterizzare in modo ideologico e politico, allora abbiamo perso tempo in questi mesi”.
Sull’alleanza: “Si può ragionare con tutte quelle forze politiche che condividono il programma sulla città. Sui servizi essenziali, siamo tutti per una gestione pubblica. Se ad Italia Viva va bene d’accordo, altrimenti no. Lo stesso vale per la gestione dell’urbanistica, abbiamo delle idee chiare sul consumo dei suoli. Gli accordi si fanno su questo, se andiamo sull’aspetto prettamente ideologico è chiaro che la questione si complica”.
“La questione morale – ribadisce Ciampi interpellato sul caso Giordano – è assolutamente fondamentale, ma non può essere un ostacolo: va affrontato per dare una risposta netta, determinate situazioni non troveranno più spazio al Comune di Avellino. Casi del genere si superano ponendo dei paletti ben definiti, non muovendosi in ordine sparso. Non bisogna essere una coalizione contro il Sindaco attuale, ma a favore di un ragionamento per ridare vita alla città di Avellino, affrontando quelle che sono le tematiche fondamentali. Non discutiamo di liberismo o comunismo” chiude l’ex sindaco pentastellato.