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L’Associazione ambientalista ASA, nata a Montella (AV) nel 2021, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione dei cittadini nella tutela e nella gestione dell’ambiente, nel recente passato ha più volte espresso forte preoccupazione per i tagli illegali di alberi nel Parco Regionale dei Monti Picentini.

Con l’autunno questo fenomeno si è riacutizzato. Ormai, da più di un mese, lo scempio degli alberi tagliati illegalmente continua a ripetersi, con cadenza quasi giornaliera. Perfino in zone di riserva integrale del Parco. L’area maggiormente interessata ricade nei pressi del “belvedere” di Ripe della Falconara, tra i Comuni di Montella e Volturara Irpina. Uno dei luoghi più iconici dei Monti Picentini.

Questa inaccettabile distruzione dei nostri boschi ha trovato spazio sulle pagine web dei principali giornali locali, suscitando l’indignazione corale della comunità irpina.

Il 25 settembre, apprendiamo da notizie di stampa che il Presidente dell’Ente Parco, Pompeo D’Angola, ha indetto un incontro con il Sindaco di Montella e Presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, per affrontare la situazione. ASA, con l’intenzione di voler apportare un contributo in termini di esperienza e di proposte, chiedeva di potervi partecipare, o eventualmente di indire un nuovo incontro.

A tutt’oggi, a fronte di ben tre richieste e solleciti, evidenziando il carattere di urgenza dell’incontro, inviate al Parco Regionale dei Monti Picentini, rispettivamente il 26 settembre, l’8 e il 28 ottobre, nessuna risposta concreta ci è giunta. Inoltre, prendiamo atto che nel periodo intercorso, nonostante il preannunciato intervento del Presidente dell’Ente Parco, i tagli illeciti sono continuati incessantemente.

Per quanto noto, nessun segnale sembra essere pervenuto da parte di chi ha potere e dovere di intervenire.

Chiediamo, pertanto, al Parco Regionale dei Monti Picentini, alla Comunità Montana Terminio Cervialto e ai Comuni di Montella e Volturara Irpina di comunicare se siano state adottate (e quali siano) opportune iniziative di accertamento e misure di prevenzione.

E, altresì, chiediamo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Regione Campania, al Comando Regionale “Campania” dei Carabinieri Forestali e alla Prefettura di Avellino di controllare e vigilare su tale vicenda.