Soddisfazione e orgoglio in provincia di Avellino per la nomina a ministro dell’Interno di Matteo Piantedosi, nato 59 anni fa a Napoli. Il padre, Mario, scomparso nel 2019, maestro elementare e poi preside, da generazioni era originario di Piestrastornina, piccolo comune di meno di 1.500 abitanti della Valle Caudina.
Il nuovo responsabile del Viminale ha sempre mantenuto vivo il legame con la sua terra d’origine nella quale torna spesso in occasione di eventi culturali e benefici: nell’agosto scorso è stato il testimonial della raccolta di sangue promossa ad Avellino dall’associazione “Donatori Nati“. Nelle giornate libere da impegni, torna in Irpinia per dar sfogo alla sua grande passione per la bici che gli consente, come dice, di “ammirare lo splendido scenario dell’appennino irpino”.
Proprio domenica scorsa, insieme agli amici di Avellino, il neo ministro ha pedalato per quaranta chilometri. Insieme all’ex capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, scala spesso i tornanti che portano ai mille metri del santuario mariano di Montevergine. Appassionato tifoso delle squadre di basket e di calcio di Avellino, Piantedosi ha ricevuto nel 2019 la cittadinanza onoraria dal comune di Pietrastornina, “La dedico – disse in quella occasione – a mio padre”, che era scomparso da poco. Il sindaco di Pietrastornina, Amato Rizzo, ha festeggiato insieme alla comunità la nomina di Piantedosi a cui è stato inviato un caloroso messaggio caloroso di auguri e buon lavoro con l’invito ad tornare appena possibile a Pietrastornina.
“L’unanime rallegramento dell’Irpinia” viene espresso dal deputato Gianfranco Rotondi, eletto nel collegio uninominale di Avellino che definisce Piantedosi “uno dei suoi migliori figli”. Piantedosi è stato anche amico e “allievo”, come si è definito, dell’avellinese Antonio Manganelli, prefetto e capo della Polizia prematuramente scomparso nel marzo del 2013. E’ il secondo irpino titolare del Viminale dopo Nicola Mancino che fu ministro dell’Interno dal 1992 al 1994 nei drammatici anni dell’attacco della mafia allo Stato.
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