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Il 17 marzo 2023 è scomparsa una persona fondamentale per la mia carriera, voleva affermarsi nel calcio, era stato calciatore, voleva provare a lavorare nel calcio. Era nel settore giovanile della Roma e mi fece firmare il primo contratto con la Roma, si chiamava Carlo Mupo, era stato calciatore dell’Avellino e aveva un locale qui, è stato il primo a darmi fiducia e mi piace ricordarlo. La mia storia calcistica è nata con un avellinese“. Parla così in sede di presentazione il nuovo direttore dell’area tecnica dell’Avellino, Giorgio Perinetti.

“Il calcio di oggi è difficile, strano, vedete i playoff, ma anche in serie B con le retrocessioni eccellenti – sottolinea il dirigente romano –  Ci sono pressioni esterne ma dobbiamo essere bravi a creare in spogliatoio un clima ideale. Posso garantire un impegni, sono abituato a non avere giorni di pausa o di vacanza, così come il direttore sportivo Luigi Condò e il responsabile scouting Pierfrancesco Strano, ma anche Luciano Tarantino che mi aiuterà in amicizia come in passato. Nessuna società può vincere da sola pur con investimenti importanti, non può vincere un direttore da solo o un allenatore da solo.

Le imprese si fanno con sinergia, soffrendo insieme e gioendo insieme, una squadra, dei dirigenti, possono affermarsi solo se l’ambiente si stringe. Non c’è un tifoso che può fare un gol anche se la tifoseria è fondamentale, ma nessuno può raggiungere un obiettivo da solo, ognuno rispettando le proprie mansioni e cercando di essere positivi”.

Non parliamo più del passato, ci deve servire come riflessione, serve a sostenere il presente e a disegnare il futuro.Cercheremo di partire in ritiro con un organico definito ma un giocatore considerato irraggiungibile magari dopo ferragosto può anche prenderci in considerazione – conclude –  Convinti che Massimo Rastelli saprà valorizzare al 100% questi calciatori”.