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Pedinamenti, molestie telefoniche, minacce e offese: questa è la triste sequela di azioni attraverso cui un uomo di Prata di Principato Ultra perseguitava l’ex fidanzata. Un altro delicato caso di violenza di genere che ha visto il provvidenziale intervento dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino.

Nel pomeriggio di ieri, la donna ha contattato il “112”, riferendo allarmata che il suo ex la stava inseguendo in auto mentre era a diporto nel Comune di Serino. Intuita la gravità dei fatti, i militari in servizio alla Centrale Operativa hanno tempestivamente attivato le pattuglie presenti in quell’area ed hanno al contempo istruito con precise indicazioni telefoniche la donna circa le strade da percorrere facendo sì che l’uomo venisse bloccato, in sicurezza, dai militari.

Data la delicatezza della situazione, i Carabinieri della Stazione di Serino hanno accompagnato il 50enne e la donna in Caserma, dove quest’ultima ha coraggiosamente ricostruito tutte le persecuzioni che da tempo era costretta a subire da parte del predetto, già oggetto di denuncia.

Messo di fronte alle proprie responsabilità, l’uomo è stato dichiarato in arresto per “stalking” e, d’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa grave tipologia di violenza ha assunto nel corso degli anni una valenza sempre maggiore. L’invito del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino è sempre quello di trovare il coraggio di denunciare e segnalare: la comunicazione e la sensibilizzazione sul problema rappresentano uno strumento essenziale per la lotta alla violenza. Proprio in tal senso la prevenzione e il contrasto di questo particolare fenomeno sono al centro dell’azione dell’Arma dei Carabinieri che in Irpinia può contare sulle 7 Compagnie e 67 Stazioni.

Presso la Caserma “Litto”, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, è attiva l’“Aula protetta”, dove le vittime di violenza di genere vengono aiutate a riconquistare la dignità e la serenità perdute, denunciando i loro aguzzini: uno spazio accogliente e riservato, nel quale si possono raccontare gli abusi, le violenze e le vessazioni subite. Tutto ciò, al fine di raccogliere, in un ambiente non promiscuo rispetto ai normali uffici di ricezione del pubblico della Caserma, le denunce di minori e/o di donne vittime di reati violenti o contro la famiglia.