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Il Collettivo studentesco irpino per Venerdì 28 pomeriggio una manifestazione provinciale che passerà per le vie del centro di Avellino e che vorrà portare al centro dell’attenzione la questione palestinese.

Di seguito la nota:
Facciamo appello a tutte le realtà che siano sindacati, partiti, organizzazioni e associazioni irpine che sì battono contro gli imperialismi e i fascismi ad unirsi al corteo di Venerdì, con l’auspicio che anche Avellino possa unirsi considerevolmente al movimento globale di lotta per la Palestina, fino alla sua vittoria.

In questi mesi ha fatto storia la mobilitazione mondiale per la Palestina. In particolare nelle università e nei luoghi del sapere di tutto il mondo con decisa attenzione agli sviluppi della situazione i giovani e gli studenti sono stati protagonisti del movimento internazionalista a supporto del popolo e della resistenza Palestinese.

La mobilitazione è arrivata anche in Italia, dove oltre alle partecipate manifestazioni, l’intifada universitaria si è diffusa rapidamente in tutti gli atenei del paese. Sono stati alle volte raggiunti anche notevoli e considerevoli risultati: alcune università -italiane e non- a seguito di questa grande onda, hanno sospeso i rapporti con le istituzioni israeliane. Ciò è la dimostrazione che la lotta paga sempre, e che ogni azione atta a supportare la causa del popolo palestinese è utile a sensibilizzare l’opinione internazionale per intervenire nel massacro che dal 7 ottobre è in atto a Gaza.

Le immagini che ormai ogni giorno ci giungono da Gaza sono terribili. Dopo otto mesi di bombardamenti indistinti da parte dell’entità sionista, contiamo oltre 37.000 morti palestinesi uccisi, di questi, 15.000 sono bambini. La furia genocida di Israele in questi mesi ha gettato su Gaza 77.000 tonnellate di esplosivo, superando il quantitativo impiegato durante la seconda guerra mondiale nei bombardamenti aerei. I Palestinesi in questi mesi hanno perso tutto quello che a loro era rimasto dopo oltre 75 anni di occupazione illegittima delle proprie terre: i raid Israeliani hanno raso al suolo ospedali, luoghi di culto, case, università e sedi istituzionali. Le conseguenze umanitarie sono devastanti: più di due milioni di rifugiati che non sanno dover poter scappare, in quanto la striscia di Gaza è una prigione a cielo aperto, e i valichi sono bloccati per decisione del governo sionista, nemmeno gli aiuti umanitari sono fatti entrare.
 
Nel nostro paese e in tutto l’occidente “democratico” aumenta a dismisura la repressione nei confronti di chi manifesta solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza. La censura dell’informazione adoperata da questo governo è sempre più soffocante, tanto da dipingere gli aggressori come aggrediti e gli oppressi come oppressori.
Noi con assoluta consapevolezza sappiamo bene di stare dalla parte giusta della storia. Le mobilitazioni per i popoli oppressi nel mondo ce lo hanno dimostrato: in Vietnam e in Sudafrica le resistenze hanno vinto.

Avellino è una città altamente depoliticizzata. Il dibattito elettorale che è comparso magicamente in queste settimane in città, dopo le elezioni sparirà. Tuttavia fuori la politica di palazzo, c’è quella militante e quotidiana: il nostro è un impegno profondo per invertire la rotta e smuovere le coscienze delle e degli avellinesi. E se negli ultimi mesi abbiamo provato a smuovere queste coscienze su vari temi, ora lo vogliamo fare per quanto riguarda la Palestina. Avellino non può rimanere indifferente davanti quello che sta accadendo a Gaza.