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 “Si vede un puntino che prima cammina, poi corre e raggiunge l’auto di Iannuzzi. È Roberto Bembo, che cade dopo aver inferto un colpo a mani nude ai suoi tre aggressori”.

Comincia così la ricostruzione choc, nell’aula della Corte d’Assise di Avellino dell’ispettore della Squadra Mobile Roberto De Fazio: l’investigatore descrive le immagini registrate dalle telecamere il primo gennaio dell’anno scorso nel parcheggio del bar in via Nazionale Torrette dove il 21enne di Mercogliano venne ferito mortalmente dalle coltellate infertegli da Niko Iannuzzi dopo una rissa per futili motivi.

Roberto Bembo morirà dieci giorni dopo in ospedale. Nel silenzio dell’aula, De Fazio ha continuato a descrivere le immagini al presidente della Corte, Gian Piero Scarlato: “Roberto avverte il colpo e mette la mano vicino al collo, capisce che deve andar via e si dirige dall’altra parte barcollando. Bembo era attorniato dai suoi tre aggressori. Fino a quel momento era riuscito a sostenere la lite, ma dopo aver ricevuto il colpo alla gola, le forze cominciano a venir meno e, a qual punto, si allontana dal luogo della rissa”.

La richiesta di proiettare in aula il filmato era stata avanzata dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella, difensori dei tre imputati, Niko Iannuzzi e i fratelli Luca e Daniele Sciarrillo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, condivisa dal pm Vincenzo Toscano.

Nelle precedenti udienze, infatti, le testimonianze degli amici che quella mattina erano con Roberto, non avrebbero chiarito l’esatta dinamica dei fatti. La prossima udienza è stata fissata il 10 luglio e sarà dedicata alle testimonianze di parte civile.