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In una missiva indirizzata alla stampa, al Direttore Generale, al Direttore Sanitario e Amministrativo dell’azienda ospedaliera, il segretario territoriale Fisi (Federazione Italiana sindacati intercategoriali) segnala una riorganizzazione unilaterale destinata ad incidere negativamente su personale e pazienti. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Carmine Galasso – Segretario Territoriale FISI

La scrivente, con rammarico DEVE constatare quanto segue:

1. L’atto aziendale vigente, assegna l’UOS del Servizio Professioni Sanitarie, all’UOC Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri, infatti tale servizio è stato attivo, con il personale assegnato, fino al 15 luglio c.a., (gestendo anche la complessità assistenziale durante il COVID);

2. Dal 16 luglio c.a., con l’immissione in servizio del Dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, con una comunicazione del Direttore Sanitario, tutto il pregresso è stato azzerato compreso il lavoro svolto da chi formalmente incaricato quale referente, trasformando l’UOS in un Ufficio allocato alla Palazzina Uffici, sottraendolo dalla naturale allocazione nella Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri;

3. Interrompendo cosi una evoluzione dell’organizzazione delle attività assistenziali verso la costituzione di una UOC e successivamente alla costituzione del Dipartimento delle Professioni Sanitarie;

4. Le segnalazioni e richieste di intervento sono molteplici, in quanto in questo breve lasso di tempo, come detto prima, si è azzerato quanto realizzato da un servizio che comunque ha operato con un numero esiguo di Infermieri;

5. Si apprende che è stato creato anche un gruppo di lavoro a supporto del Dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, con obiettivi precisi, che sembra non siano stati raggiunti, infatti si dovevano raccogliere dati per comprendere la distribuzione del personale per apportare correttivi, ricordo che l’organizzazione del lavoro è una materia da trattare con le OO.SS.;

6. La dotazione di mezzi necessari e sufficienti a garantire un servizio è elemento imprescindibile, per la sicurezza delle cure, infatti la Regione Campania ha adottato le linee Guida Ministeriali per la determinazione del fabbisogno del personale, in base ai tempi di assistenza, area omogenea e posti letti. Le indicazioni ricevute dai coordinatori sono verbali e non supportate da comunicazioni interne che riportano i riferimenti normativi, in alcuni casi reparti classificati critici sono stati ricondotti a sub intensive con riduzione di personale assegnato. Lo studio Rn4cast “…il rapporto ottimale infermiere/paziente nei reparti ospedalieri è di 1 a 6. Lo studio ha dimostrato come un aumento di questo rapporto, aggiungendo un paziente ad ogni infermiere (1 a 7) aumenti del 6% la mortalità e del 23% le cure mancate”;

7. RISPETTO e DIGNITA’, elementi più volte richiamati dalla scrivente, sembrano estinti nei rapporti intrapresi dalla dirigenza, ciò è dimostrabile dagli atti unilaterali. Il personale è una risorsa e come tale va preservata, una visione diversa dell’organizzazione del lavoro (attivazione di un servizio di psicologia del lavoro) potrà garantire quel benessere lavorativo riportato nelle documentazioni dell’azienda.