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La Giunta comunale di Moschiano, presieduta dal sindaco Sergio Pacia, ha dato via libera all’intitolazione della piazza antistante il Palazzo municipale alla memoria dell’agente di polizia Emanuela Loi, medaglia d’oro al valore civile, figura simbolo della lotta alla criminalità organizzata.

«L’intenzione – afferma il sindaco Pacia – è di promuovere e valorizzare figure positive che hanno fatto della lotta alle mafie e alla criminalità una ragione di vita. La proposta di intitolare la piazza antistante il Municipio alla memoria di Emanuela Loi è stata accolta e condivisa con grande entusiasmo da tutti perché il suo esempio potrà essere d’ispirazione per i più giovani e per le loro scelte future. È la prima delibera della mia giunta e questo mi riempie di gioia».

Pacia aggiunge: «La storia di Emanuela Loi rischia col tempo di perdere visibilità in quanto assimilata alla dicitura generica “la strage in cui hanno perso la vita il giudice Borsellino e gli agenti di scorta”.

Diventa ancora meno visibile perché il plurale maschile “agenti di scorta” non rivela la sua presenza in quanto donna. Questo è un altro motivo che ci ha stimolati a intitolarle la piazza antistante il nostro Municipio, che peraltro è priva di denominazione. In questo modo si potrà ricordare sempre il suo coraggio. La cosa più bella che ogni singolo cittadino di Moschiano può fare è vivere rispettando le regole ed essere esempio di legalità proprio come Emanuela, che ha sacrificato la vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni».

Emanuela Loi è stata la prima poliziotta a morire in una strage di mafia. Aveva 24 anni ed era arrivata a Palermo dalla Sardegna, dopo essersi formata come poliziotta a Trieste. Non amava Palermo e voleva tornare a casa, nella sua amata Sestu, dove vivevano i suoi genitori, la sorella Claudia e il fratello Marcello. Li chiamava quasi ogni giorno dalla cabina telefonica della caserma. Non riuscì più a tornarci nella sua stanza, che da quell’estate del 1992 è rimasta come congelata nel tempo.

La mafia la uccise il 19 luglio 1992, in via d’Amelio, mentre proteggeva il giudice Paolo Borsellino. Insieme a lei e a quest’ultimo morirono gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. La proposta d’intitolazione della piazza antistante il Municipio alla memoria di Emanuela Loi, come prevede la normativa, dovrà essere inoltrata con il relativo incartamento (copia della deliberazione, cartografica del luogo interessato, ect) al Prefetto di Avellino che, ricevuti i pareri di competenza, comunicherà all’Ente locale la propria decisione mediante decreto.

«Lavoreremo fin da subito – sottolinea Pacia – affinché tutto si realizzi nel migliore dei modi. Siamo certi della disponibilità della Prefettura. L’augurio è di poter organizzare la cerimonia d’intitolazione a fine estate coinvolgendo le scuole, le istituzioni provinciali e la prestigiosa banda della Polizia di Stato».