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La lettera di Giovanni Esposito, coordinatore del Mid e ora di nuovo attivo anche nella Misericordia di Avellino:

“Da quando ben dodici anni fa me ne sono andato via dalla Misericordia di Avellino, nonostante tutto, oggi da ormai tre mesi che ne ritorno a far parte in qualità di volontario attivamente partecipando nonostante la mia disabilità a quasi tutte le iniziative proposte sul territorio ci tengo a comunicare soprattutto i notevoli passi in avanti compiuti e non solo da me notati compiuti dall’associazione guidata dal Presidente Massimo Dente e dai Consiglieri tutti della stessa Fraternita di Misericordia di Avellino che la dirigono, la portano avanti e della quale mi sento più che onorato di fare parte dopo essere accolto a braccia aperte non solo dall’organo dirigente ma anche dai volontari tutti che ne fanno parte, facendomi sentire da subito come membro effettivo della stessa e un vero confratello di una realtà storica che sul territorio della Provincia di Avellino si è espansa e è stata sempre in prima linea sul campo dell’Emergenza Sanitaria e di Protezione Civile a favore dei più bisognosi della società civile, la quale vive costantemente momenti di difficoltà economica, sociale e sanitaria.

Un ritorno il mio, alla Confraternita, al quale devo ringraziare per il forte sostegno il Presidente della Federazione Campania Misericordie Gabriele Lucido un fratello maggiore per me e il Presidente Nazionale della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia Domenico Giani che ho avuto immenso piacere di incontrare e conoscere a margine di una delle assemblee regionali che si tenne a Sant’Angelo dei Lombardi.

In segno di ringraziamento e di riconoscenza verso la grande famiglia della Misericordia di Avellino desidero invitare tutta la cittadinanza a farne parte, a sostegno delle attività e di nuove iniziative che la stessa incrementerà e vorrà offrire generosamente alla popolazione, la stessa generosità che riscopro di quando il Movimento Misericordie nella storica data del 1981 approdò per la prima volta ad Avellino a seguito della catastrofe del Terremoto, nella quale come la storia ci racconta persero la vita tanti concittadini”.