E’ stato il giorno dell’addio per le comunità di Mirabella Eclano e Sturno. Si sono svolti nel pomeriggio i funerali di Roy Anthony Ciampa, Mattia Cimera e Bilal Boussarda. Tre dei quattro giovani che hanno perso la vita sabato in maniera tragica al Passo di Mirabella. Nella Chiesa di San Domenico di Sturno, cittadina che ha dato i natali ai primi due, la funzione è stata celebrata dal Vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio. “E’ il giorno del silenzio e del dolore. Saremo sempre accanto ai genitori e alle famiglie di Roy Anthony e Mattia. Nessuno le lascerà mai sole. Oggi abbiamo la speranza che i nostri amati ragazzi sono tra la braccia di Dio Padre. Dobbiamo trarre da questa certezza la forza per andare avanti” Ribadendo il suo invito ad amare la vita, rispettarla e servirla anche nelle amicizie più belle, perchè insieme si viva nella gioia.
All’uscita delle due salme bianche, uno striscione ha capeggiato sulla chiesa: “Insieme per sempre”, il tutto sulle note di Irama con il brano “Ovunque Sarai”. Dapprima un volo di palloncini bianchi e rossi a forma di cuore. A salutare Roy anche gli amici di sempre con il rombo delle moto, una delle tante passioni del giovane. Quest’ultimo il più giovane Presidente del club ufficiale della Ducati, il “Motolito Doc Grottaminarda”. Un club, a cui Roy aveva dedicato tanto impegno, che prende il nome dal “Motolito”, l’unico monumento nel Sud Italia dedicato ai centauri vittime della strada.
Il feretro di Bilal è stato portato in spalla alla vicina palestra che lo ha visto diventare campione di pugilato, guidata dal maestro Sandro Frongillo. Così familiari e amici hanno voluto salutare il giovane con un lungo discorso. “Ho portato Bilal in palestra all’età di otto anni – così il maestro con la voce rotta dal dolore – Era già scritto da qualche parte che le nostre strade si dovessero incrociare. Fin dall’inizio ero convinto che questo ragazzo potesse diventare un campione. Non mi interessavano i risultati sportivo ma bensì che trovasse una sistemazione in questa società, malata con forme di razzismo. Lui con tutte le difficoltà che abbiamo trovato davanti a noi, abbiamo lottato per ottenere la cittadinanza italiana”. “Avevo un presentimento, infatti gli dicevo spesso non mettere la tua vita in mano a nessuno, però non ha mantenuto questa promessa – conclude – Non lo so se riuscirò ad andare avanti, devo farlo per gli altri ma sarà dura venire qui dentro, ho paura di restare solo”. La tumulazione poi è avvenuta al cimitero di Avellino nell’ala riservata ai defunti di fede musulmana. La tomba posizionata perpendicolare alla Mecca , come vuole la tradizione, in modo che il defunto, posto nel feretro sul lato destro, si trovi di fonte alla Mecca. Per la durata della sepoltura, i partecipanti hanno recitato una preghiera e alla fine ognuno di loro ha gettato una manciata di terra nella tomba.