“Apprendiamo, con sconcerto, a mezzo stampa, che esisterebbe una indicazione del Ministero dell’Interno per cui i posti disponibili per l’accoglienza dei richiedenti asilo debbano essere “conservati” per dare priorità ai migranti che stanno arrivando in queste ore via mare, rispetto agli altri”.
Così Alfonso Maria Gallo, membro della segreteria nazionale di Più Europa e coordinatore cittadino del partito.
“E a confermarlo è proprio la Prefettura di Avellino – lo Stato! – dietro sollecitazione dell’Arci, che ringraziamo per aver messo in evidenza questa situazione, oltre che per quello che fa, unitamente alla Caritas diocesana e tutta la rete informale di volontari, provando a sopperire alle carenze istituzionali e garantire supporto – e un rifugio – a chi è abbandonato”, continua Gallo.
La questione viene fuori dalla denuncia del caso di un richiedente asilo originario del Bangladesh, respinto per tre volte dalla Prefettura e invitato dalla stessa a rivolgersi alle associazioni di volontariato locale. “Si dà il caso che, anche volendo, il richiedente asilo, per il suo stesso status, non può trovarsi un lavoro, ma ha diritto ad avere un tetto sicuro sulla testa. Dunque, la Prefettura, respingendo queste persone, di fatto, le lascia in mezzo a una strada senza mezzi per sopravvivere, oltre a violare la legge. Ma davvero il Ministero ha potuto dare delle indicazioni del genere? Davvero esiste una sorta di discriminazione istituzionale per cui ci sono disperati di serie A e disperati di seri B? “ conclude.
“Interrogheremo il Ministro Piantedosi su questo ennesimo episodio di analfabetismo istituzionale”.
Interviene duramente sulla questione anche Riccardo Magi, segretario nazionale di Più Europa, che continua: “Oramai, davvero, non ci meraviglia più nulla: dal flop del decreto Cutro, ai 5mila euro di tangente di Stato, all’ultimo decreto migranti che toglie tutele a donne in gravidanza e minori e raddoppia la capienza dei Cpr, il governo Meloni sta dimostrando tutta la sua incapacità nella gestione del fenomeno “immigrazione”.
Queste fantomatiche linee guida per cui si fa discriminazione tra richiedenti asilo che arrivano via mare e richiedenti asilo che arrivano via terra, con questi ultimi che vengono lasciati per strada a morire di stenti, ne è solo l’ultima crudele conferma”.