Michele S. era un contadino, aveva appena 45 anni e per guadagnarsi da vivere coltivava castagne e intorno alle 16:00 di un pomeriggio di primavera stava raggiungendo la montagna di Contrada dove era situato il castagneto dove lavorare.
Il sole della mattina nel primissimo pomeriggio ha fatto spazio a tuoni, lampi fino allo scatenarsi di un violento nubifragio. Ma Michele, uomo abituato a ogni intemperia, mai avrebbe voluto tardare a lavoro per un temporale che ha pensato fosse solo di passaggio.
Eppure sono bastati pochi attimi ed ecco che la furia della natura troppo spesso aggredita, ha trasformato l’acqua in fango fino a bloccare la macchina di Michele. E nemmeno in quel momento l’uomo si è arreso cercando di recupare la sua automobile rimasta parcheggiata in pendenza in un terreno invaso dall’acqua.
In quel momento la fatalità che non gli ha lasciato scampo, finendo la sua giovane vita travolto dalla sua stessa vettura: secondo la prima ricostruzione resa dalle Forze dell’Ordine, Michele nel tentativo di ancorare la macchina al terreno, è sceso in cerca di un supporto da mettere sotto le ruote. A quel punto sarebbe stato travolto e ucciso dall’auto a causa del cedimento del freno a mano.
Chissà quante volte Michele ha percorso quella salita nella sua autovettura, chissà quante volte in condizioni climatiche impervie. Eppure oggi il destino ha scelto per lui.
C’è chi tra Forino e Contrada parla di tragedia annunciata perchè si tratta di tratta di zone particolarmente fragili, in particolare sulla piana di Celzi da decenni particolarmente esposta al rischio idrogeologico.
Un territorio più volte in passato completamente allagato in seguito a forti perturbazioni. L’ultima, lo scorso novembre, quando alcune famiglie furono soccorse a bordo di gommoni a causa dell’acqua che aveva invaso la frazione.
Eppure sembra che finito il temporale e finita l’onda mediatica, tutti tornano a scordarsene.
Travolto dal fango da una bomba d’acqua, trovato senza vita un 45enne (Video)